sabato 15 marzo 2014

pc 15 marzo - ancora condanne contro i NOTAV


Sono stati condannati a due anni e due mesi di reclusione e 5 mila euro di multa i due attivisti No Tav Davide Forgione, di Torino, e Paolo Rossi, di Bergamo, che il 30 agosto scorso furono arrestati in Val Susa su un'automobile carica di materiale sospetto che, secondo l'accusa, serviva a confezionare oggetti esplosivi e incendiari per un attacco al cantiere di Chiomonte: molotov, chiodi, tubi in plastica e altro materiale esplodente. I giudici hanno accolto l'impostazione della Procura ma, rispetto ai 6 anni chiesti dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, hanno ridotto la pena applicando il meccanismo giuridico della "continuazione interna".

"Non ci interessa - ha detto il pm Rinaudo nella sua requisitoria - l'aspetto ideologico della lotta al Tav, ci interessa la gravità del fatto". A questo proposito il gip che la scorsa estate aveva convalidato il fermo dei due imputati aveva rimarcato un preoccupante "salto di qualità criminale".

La difesa ha invece sottolineato il valore morale dell'impegno dei due imputati. "Si tratta di due ragazzi che lottano per cause morali e sociali rilevanti, e per questo, oltre alle attenuanti generiche, meritano l'attenuante specifica" ha sostenuto l'avvocato Claudio Novaro durante l'arringa conclusiva.

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"La Tav è una truffa - ha aggiunto Novaro - perché la linea ferroviaria esistente non è affatto satura e l'Europa non ci chiede di farla. La vuole una cupola di potenti. Forgione e Rossi sono due giovani incensurati che lottano per alcuni valori sanciti dalla nostra Costituzione come la tutela dell'ambiente, del paesaggio e il buon andamento della pubblica amministrazione". Lo stesso difensore ha cercato di ridimensionare il senso dei materiali esplosivi sequestrati ai due suoi assistiti: si sarebbe trattato di fuochi d'artificio e razzi da sparare in aria "per infastidire e illuminare", ma non per colpire delle persone.

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