sabato 23 novembre 2013

pc 23 novembre - LE OPERAIE PRENDONO NELLA PROPRIE MANI LO SCIOPERO DELLE DONNE

Avvicinandosi il 25 novembre, sono le notizie sullo sciopero delle donne che 
vengono da operaie delle fabbriche, lavoratrici di tanti posti di lavoro precari, 
da tante delegate Rsu Cgil che non seguendo l'indicazione della segreteria 
nazionale indicono sciopero sui loro posti di lavoro, la "novità" più bella. 
Questo dà il giusto segno di classe allo "sciopero delle donne", uno sciopero 
che è soprattutto espressione delle donne proletarie, delle donne più sfruttate 
e oppresse, quelle che non hanno solo una catena da spezzare ma 
doppie/decine di catene.
Questo di fatto, rende lo sciopero delle donne incompatibile con politiche che 
parlano sulle donne ma vogliono al massimo migliorare/abbellire questo sistema 
capitalista; questo, insieme alla ribellione di tante ragazze, donne disoccupate, 
donne già in lotta rende lo sciopero delle donne un "pericolo" per il sistema 
dei padroni, dei governi dei padroni, dello Stato, degli uomini che odiano le donne. 

Dopo l'indizione da parte della Rsu Fiom Cgil della fabbrica N&W Global Vending, di Bergamo, arriva lo sciopero delle lavoratrici alla Titan Italia di Crespellano che occupa 206 dipendenti, lo sciopero proclamato dalla rsu Filcams Cgil di Centrale Adriatica, sito di Anzola dell’Emilia; poi lo sciopero delle donne lavoratrici che svolgono il servizio di pulizia negli istituti scolastici della provincia di Varese, indetto dal sindacato di base Al.Cobas-Cub. Inoltre La Camera del Lavoro di Pescara "aderisce convintamente all'appello contro il femminicidio e allo sciopero delle donne fissato per il 25 novembre" e lunedi' 25 dalle 11.00 alle 11.30 ci sarà astensione dalle attivita' di tutte le donne della Cgil - categorie, servizi e apparato.
E vogliamo ricordare l'importante attività che stanno facendo le lavoratrici immigrate di Marghera-Mestre dello slai cobas per il sindacato di classe per lo sciopero in fabbriche, servizi in Fincantieri, settore calzaturiero, settore delle pulizie, ecc. 
Le notizie stanno arrivando di ora in ora. 
Facciamo appello a tutte a non farsi intimorire e imbrigliare da aziende e segreterie confederali circa la "legittimità o meno di questo sciopero" 
Si tratta di uno sciopero delle donne dirompente, che deve "stare nelle regole" ma fino ad un certo punto... Chi, Istituzioni, direzioni aziendali, ecc. usa la legge per impedire lo sciopero delle donne va attaccato, denunciato pubblicamente come oggettivamente contro le donne.   

Su alcuni problemi posti chiariamo: non è affatto vero, in nessun settore lavorativo, che lo sciopero può essere indetto solo dai sindacati confederali (sono altre le limitazioni che hanno i sindacati di base, ma non questa della proclamazione dello sciopero - vedi Statuto dei Lavoratori), anche perchè lo sciopero è un diritto individuale. 

La vera questione oggi discriminante è fare lo sciopero delle donne, o no. Siamo noi donne che dobbiamo essere protagoniste della lotta contro femminicidi e stupri, contro l'insieme di violenze, di doppio sfruttamento, di oppressioni grandi e "piccole" di questo sistema sociale. Anche la battaglia sul fronte culturale, senza il protagonismo della lotta delle donne, resta solo illusione, gestita da chi tiene le leve di questo potere borghese.
  
LA NOVITA' VERA OGGI E' LO SCIOPERO DELLE DONNE anche se piccolo, iniziale, in tante parti frutto del coraggio di singole lavoratrici che però sono di esempio per tante.

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