19N /Studenti in piazza a Lisbona: per il diritto allo studio, contro la macelleria sociale!
In questo autunno, dopo le
manifestazioni contro la Troika e i numerosissimi scioperi consecutivi
che hanno coinvolto tutto il Portogallo, é toccato agli studenti
universitari scendere in piazza e battere un colpo contro le misure di
austeritá che stanno schiacciando, oltre che le condizioni generali di
vita dei lavoratori portoghesi, anche il diritto allo studio e la
possibilitá di accedervi per la maggior parte degli studenti.
Infatti, come nelle altre manifestazioni che hanno preceduto quella di oggi, gli slogan contro il Fondo Monetario Internazionale, la Troika e il governo portoghese erano tanto numerosi come quelli che pretendevano maggiori borse di studio, contro i tagli all'universitá e difesa del diritto allo studio.
Infatti, come nelle altre manifestazioni che hanno preceduto quella di oggi, gli slogan contro il Fondo Monetario Internazionale, la Troika e il governo portoghese erano tanto numerosi come quelli che pretendevano maggiori borse di studio, contro i tagli all'universitá e difesa del diritto allo studio.
Ovviamente
é impossibile distinguere le due lotte anche negli striscioni e nelle
interviste degli studenti e per questo il corteo, una volta terminato
sotto il parlamento, ha anche rilanciato la data del 26 novembre, nella
quale il sindacato ha convocato una giornata di "indignazione e lotta"
in occasione della discussione per l'approvazione sull'Ordenamento do
estado 2014, sempre davanti al palazzo dell'Assemblea della
Repubblica ma che vedrá mobilitazioni, scioperi e blocchi in tutto il
paese e in vari settori.
Giornata, quella del 26, che pare possa davvero diventare un momento catalizzatore di tutte le lotte che stanno attraversando il Portogallo, da quelle nell'universitá a quelle sui posti di lavoro o in generale contro le misure di austeritá e il Governo.
Ed é proprio l'ultimo Ordenamendo do estado che prevede, tra gli altri provvedimenti da macelleria sociale, ulteriori tagli all'universitá e all'istruzione pubblica in generale, dopo i giá pesantissimi che si succedono in maniera martellante dal 2010; la continua diminuzione delle borse di studio, giá diminuite nell'ultimo anno dell'11%. Tutto questo sta oggettivamente portando a una selezione di classe sempre piú accentuata e a una progressiva diminuzione del numero degli studenti che riescono a terminare o anche solo ad accedere all'universitá. Come é evidente sono tantissimi i parallelismi che si possono fare con le parole d’ordine che hanno caratterizzato i movimenti studenteschi che hanno attraversato l’Italia negli ultimi anni e che in tempi non sospetti hanno cercato di porre l’accento sul Processo di Bologna, la progressiva privatizzazione, la meritocrazia e l’attacco al diritto allo studio. Guarda caso le stesse parole che anche gli studenti portoghesi continuano a urlare nelle piazze.
Infine, tornando alla cronaca della giornata, bisogna aggiungere che nonostante un dispiegamento di forze davvero esiguo per chi é abituato alla militarizzazione che si vede in Italia nei giorni di lotta, non é mancato l'arresto di uno studente che ha superato le barriere poste davanti alla scalinata di ingresso del Parlamento.
Nel frattempo, la situazione in Portogallo continua a essere movimentata in tutti i settori, specie per quanto riguarda le lotte nei posti di lavoro dove il sindacato é piú radicato o vi é una forte tradizione di lotta. Basti come dato esemplificativo contare il numero di scioperi che ci sono stati negli ultimi due anni (da quando si é insediato, quindi, l'attuale governo) nel solo settore dei trasporti, ben 500, di cui l'ultimo proprio questa mattina che ha bloccato per qualche ora la metropolitana di Lisbona.
La partita é davvero dura e tutta da giocare ma, i lavoratori portoghesi possono sperare di aver avuto oggi la prova di poter contare su un alleato in piú, gli studenti in lotta, per contrastare l'attacco a diritti e salario che la "cura" della Troika e i governi complici stanno imponendo.
Giornata, quella del 26, che pare possa davvero diventare un momento catalizzatore di tutte le lotte che stanno attraversando il Portogallo, da quelle nell'universitá a quelle sui posti di lavoro o in generale contro le misure di austeritá e il Governo.
Ed é proprio l'ultimo Ordenamendo do estado che prevede, tra gli altri provvedimenti da macelleria sociale, ulteriori tagli all'universitá e all'istruzione pubblica in generale, dopo i giá pesantissimi che si succedono in maniera martellante dal 2010; la continua diminuzione delle borse di studio, giá diminuite nell'ultimo anno dell'11%. Tutto questo sta oggettivamente portando a una selezione di classe sempre piú accentuata e a una progressiva diminuzione del numero degli studenti che riescono a terminare o anche solo ad accedere all'universitá. Come é evidente sono tantissimi i parallelismi che si possono fare con le parole d’ordine che hanno caratterizzato i movimenti studenteschi che hanno attraversato l’Italia negli ultimi anni e che in tempi non sospetti hanno cercato di porre l’accento sul Processo di Bologna, la progressiva privatizzazione, la meritocrazia e l’attacco al diritto allo studio. Guarda caso le stesse parole che anche gli studenti portoghesi continuano a urlare nelle piazze.
Infine, tornando alla cronaca della giornata, bisogna aggiungere che nonostante un dispiegamento di forze davvero esiguo per chi é abituato alla militarizzazione che si vede in Italia nei giorni di lotta, non é mancato l'arresto di uno studente che ha superato le barriere poste davanti alla scalinata di ingresso del Parlamento.
Nel frattempo, la situazione in Portogallo continua a essere movimentata in tutti i settori, specie per quanto riguarda le lotte nei posti di lavoro dove il sindacato é piú radicato o vi é una forte tradizione di lotta. Basti come dato esemplificativo contare il numero di scioperi che ci sono stati negli ultimi due anni (da quando si é insediato, quindi, l'attuale governo) nel solo settore dei trasporti, ben 500, di cui l'ultimo proprio questa mattina che ha bloccato per qualche ora la metropolitana di Lisbona.
La partita é davvero dura e tutta da giocare ma, i lavoratori portoghesi possono sperare di aver avuto oggi la prova di poter contare su un alleato in piú, gli studenti in lotta, per contrastare l'attacco a diritti e salario che la "cura" della Troika e i governi complici stanno imponendo.
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