Lander e Aingeru sono di nuovo liberi
Lander
e Aingeru sono di nuovo liberi
Non
capita spesso di poter prendere parola per comunicare una bella notizia.
Dopo più di due anni di campagna portata avanti dal comitato uncasobascoaroma
e dalle reatà solidali in molte città, possiamo dare il bentornato in libertà a Lander e Aingeru.
Dopo più di due anni di campagna portata avanti dal comitato uncasobascoaroma
e dalle reatà solidali in molte città, possiamo dare il bentornato in libertà a Lander e Aingeru.
Mentre
scriviamo sappiamo che i due compagni stanno rientrando in Euskal Herria per
ricevere un caldo abbraccio dai compagni e le compagne che insieme alle famiglie
li stanno aspettando nel quartiere di Santutxu, a Bilbao. Lander e Aingeru,
finalmente liberi, potranno ritrovarsi in strada dopo più di dieci anni nei
quali sono stati costretti dietro le sbarre a causa delle diverse carcerazioni
subite da francia e spagna.
Non
ci aspettavamo nessun tipo di giustizia da un tribunale speciale come
l’Audiencia Nacional spagnola, erede del franchista Tribunal de Orden Publico.
L’assoluzione avviene dopo che entrambi sono stati privati della propria libertà
per molto tempo.
Ricordiamo
che Lander venne sequestrato nelle strade di Roma a giugno 2012 da uomini in
passamontagna con armi alla mano mentre usciva dalla sua abitazione a Garbatella
dove viveva da diversi mesi alla luce del sole.
Dopo diversi giorni in carcere viene mandato agli arresti domiciliari dove trascorre quasi dieci mesi prima di essesere nuovamente sequestrato ed estradato dallo stato italiano per conto della spagna. Messo su un volo speciale, trattato come un pericoloso terrorista e messo in isolamento nel carcere di massima sicurezza di Soto del Real, prima di essere trasferito nel carcere di Estremera dove è rimasto per quasi sette mesi in attesa del processo. A tutto questo va aggiunta la campagna diffamatoria portata avanti dai mezzi di informazione ufficiali tra i quali si è distinta per infamità l’agenzia di stampa EFE che in questi due anni non ha mai smesso di diffondere menzogne e falsità smentite dai fatti.
Nessuna assoluzione potrà restituire il tempo rubato e le violenze subite.
Dopo diversi giorni in carcere viene mandato agli arresti domiciliari dove trascorre quasi dieci mesi prima di essesere nuovamente sequestrato ed estradato dallo stato italiano per conto della spagna. Messo su un volo speciale, trattato come un pericoloso terrorista e messo in isolamento nel carcere di massima sicurezza di Soto del Real, prima di essere trasferito nel carcere di Estremera dove è rimasto per quasi sette mesi in attesa del processo. A tutto questo va aggiunta la campagna diffamatoria portata avanti dai mezzi di informazione ufficiali tra i quali si è distinta per infamità l’agenzia di stampa EFE che in questi due anni non ha mai smesso di diffondere menzogne e falsità smentite dai fatti.
Nessuna assoluzione potrà restituire il tempo rubato e le violenze subite.
Sin
dall’inizio la campagna è stata portata avanti dal comitato in maniera ampia e
plurale. Innumerevoli le iniziative pubbliche, convegni, sanzionamenti e i
presidi che hanno goduto del sostegno di singoli e singole compagne, delle molte
realtà di movimento, di giuristi, ricercatori universitari e anche
parlamentari.
In ogni occasione è stato detto forte e chiaro che Lander non è un terrorista ma un militante politico della sinistra indipendentista basca contro il quale si è abbattuta un’assurda e spietata persecuzione politica.Una persecuzione alla quale ha contribuito attivamente lo stato italiano che servilmente si è prostrato alle richieste di Madrid, subordinando il rispetto dei più basilari diritti umani alla ragion di stato.
In ogni occasione è stato detto forte e chiaro che Lander non è un terrorista ma un militante politico della sinistra indipendentista basca contro il quale si è abbattuta un’assurda e spietata persecuzione politica.Una persecuzione alla quale ha contribuito attivamente lo stato italiano che servilmente si è prostrato alle richieste di Madrid, subordinando il rispetto dei più basilari diritti umani alla ragion di stato.
Abbiamo
anche ribadito con forza che quello di Lander e Aigeru è un caso tra i tanti che
colpiscono chi lotta per la libertà del paese basco.La battaglia per cercare di
fermare l’estradizione di lander è stata una battaglia per dare voce a quanti e
quante in Euskal Herria subiscono quotidiananmente torture, violenze e
carcerazioni che hanno il sapore della vendetta che lo stato spagnolo riserva
alla dissidenza politica e sociale basca. Dopo più di due anni dalla fine della
lotta armata il governo di Madrid invece di impegnarsi per l’avvio di un vero
processo di pace continua a colpire duramente e criminalizzare centiania di
militanti del paese basco sventolando lo spauracchio del terrorismo per
governare con la paura gli effetti di una crisi economica e sociale
devastante.
Quello di oggi è un solo un passaggio nella battaglia per la liberazione di tutte e tutti i prigionieri politici baschi, un’altra goccia nel mare della risposta popolare che in Euskal Herria e a livello iternazionale chiede con forza la fine dei processi politici contro la dissidenza basca e l’avvio di una fase veramente risolutiva del conflitto.
Quello di oggi è un solo un passaggio nella battaglia per la liberazione di tutte e tutti i prigionieri politici baschi, un’altra goccia nel mare della risposta popolare che in Euskal Herria e a livello iternazionale chiede con forza la fine dei processi politici contro la dissidenza basca e l’avvio di una fase veramente risolutiva del conflitto.
Terrorista
è lo stato spagnolo che reprime e tortura non chi lotta ogni giorni per la
libertà, con loro continueremo a lottare compilci e solidali.
Ongi
etorri Lander eta Aingeru!
Euskal preso eta ihesleriak etxera!
Euskal preso eta ihesleriak etxera!
Un
caso basco a roma
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