Operai di nove aziende in corteo a Bari
«Uniamo le vertenze»
BARI
– I lavoratori di nove aziende pugliesi sfileranno domani pomeriggio
per le vie del centro di Bari in una manifestazione di protesta, con
l’obiettivo di unire le vertenze regionali. L’iniziativa, organizzata
dal presidio permanente dei lavoratori Om Carrelli di Bari, c, coinvolgerà rappresentanti di Centro
Meccanizzato Postale, Ilva, Eco Leather di Monopoli, Bridgestone,
Natuzzi, Telcom di Ostuni, Telecom Puglia e Multiservizi Bari.
L’appuntamento è alle 16,30 in piazza Umberto. Il corteo, al quale parteciperanno anche i familiari dei lavoratori, sfilerà poi in via Crisanzio, via De Rossi e Corso Vittorio Emanuele. Un’assemblea pubblica concluderà la manifestazione in piazza Prefettura. “Il mio amico Andrea dice che i bimbi poveri sono in paesi lontani, ma io sono povero, il mio papà non ha un lavoro, gli ho detto”: è la frase di un bambino di sei anni, figlio di un lavoratore, scelta come slogan dell’iniziativa.
“Le grandi aziende ci trattano come lavoratori usa e getta - dicono gli operai – usufruiscono di milioni di euro di finanziamenti pubblici per avviare le loro attività e dopo qualche anno delocalizzano le produzioni mettendo per strada centinaia di dipendenti”. I 224 lavoratori Om chiedono di “riappropriarsi della fabbrica e quindi del proprio futuro”. Dopo mesi di trattative fumose e di tavoli concertativi inutili – si legge in una nota – adesso abbiamo ancor più la consapevolezza che le Istituzioni, siano essere locali o nazionali, non fanno gli interessi dei lavoratori”.
La prossima settimana, anche se non ancora ufficialmente convocato, ci sarebbe un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per proseguire la trattativa con la società Kion, proprietaria dello stabilimento Om. Il 6 novembre è fissata poi la prossima udienza del processo in corso dinanzi al giudice del lavoro di Bari relativa a due denunce contro l'azienda per condotta antisindacale e per discutere la richiesta di sequestro conservativo dei beni (i carrelli contenuti all’interno dello stabilimento del valore di circa 10 milioni di euro) e ad una denuncia della Kion contro 29 lavoratori accusati di violenza privata.
L’appuntamento è alle 16,30 in piazza Umberto. Il corteo, al quale parteciperanno anche i familiari dei lavoratori, sfilerà poi in via Crisanzio, via De Rossi e Corso Vittorio Emanuele. Un’assemblea pubblica concluderà la manifestazione in piazza Prefettura. “Il mio amico Andrea dice che i bimbi poveri sono in paesi lontani, ma io sono povero, il mio papà non ha un lavoro, gli ho detto”: è la frase di un bambino di sei anni, figlio di un lavoratore, scelta come slogan dell’iniziativa.
“Le grandi aziende ci trattano come lavoratori usa e getta - dicono gli operai – usufruiscono di milioni di euro di finanziamenti pubblici per avviare le loro attività e dopo qualche anno delocalizzano le produzioni mettendo per strada centinaia di dipendenti”. I 224 lavoratori Om chiedono di “riappropriarsi della fabbrica e quindi del proprio futuro”. Dopo mesi di trattative fumose e di tavoli concertativi inutili – si legge in una nota – adesso abbiamo ancor più la consapevolezza che le Istituzioni, siano essere locali o nazionali, non fanno gli interessi dei lavoratori”.
La prossima settimana, anche se non ancora ufficialmente convocato, ci sarebbe un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per proseguire la trattativa con la società Kion, proprietaria dello stabilimento Om. Il 6 novembre è fissata poi la prossima udienza del processo in corso dinanzi al giudice del lavoro di Bari relativa a due denunce contro l'azienda per condotta antisindacale e per discutere la richiesta di sequestro conservativo dei beni (i carrelli contenuti all’interno dello stabilimento del valore di circa 10 milioni di euro) e ad una denuncia della Kion contro 29 lavoratori accusati di violenza privata.
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