Assemblea cittadina lunedì a Palermo, nella sede dello
Slai Cobas per il sindacato di classe organizzata dai compagni del circolo di
Proletari Comunisti, presenti anche le compagne, donne del Movimento Femminista
Proletario Rivoluzionario.
La sala era piena di lavoratori, precari, donne, disoccupati,
giovani
Al centro dell’assemblea ci sono state le due giornate
di lotta romane del 18 e 19 ottobre, la grande e bellissima partecipazione
(60.000 il 18 e 100.000 il 19), nonché il festeggiamento proletario per la
liberazione di Celeste e degli altri giovani compagni arrestati negli scontri
davanti al ministero dell’economia.
Abbiamo iniziato con la proiezione delle foto fatte
durante le due manifestazioni ma grazie al resoconto di una compagna, abbiamo
rivisitato i vari passaggi delle manifestazioni, dai concentramenti ai cortei,
i momenti diversi nell’”acampata” a Piazza San Giovanni tra cui la particolare
e importante assemblea nazionale delle donne, lavoratrici, precarie, giovani,
compagne in vista dello sciopero delle donne del 25 novembre promossa dalle
compagne Mfpr, le varie interviste, l’importanza degli slogan tra cui in
particolare One Solution – Revolution che non è una frase ma una necessità.
Lo sciopero, diceva il compagno che ha aperto
l'assemblea, era stato preceduto due giorni prima, dall’approvazione del “patto
di stabilità” del governo Letta, che “stabilizza” solo il governo dato che,
secondo statistiche ufficiali in Italia per la prima volta, i precari superano
i lavoratori a tempo indeterminato, restano tagli e tasse per le le masse
proletarie…una finanziaria che non va bene a nessuno, seppur per motivi
diversi, per dire nemmeno a Napolitano che l’ha firmata e alla Confindustria
che l’anelava. In poche parole qualcuno trova qualcosa per cui essere
scontento, nella chiara differenza delle parti.
Il compagno ha anche ricordato tra
l'altro l’intervento a Piazza San Giovanni, fatto da Carlo Guglielmi, avvocato
e presidente del Forum Diritti – Lavoro che ha parlato della
difficilissima situazione in cui si viene a trovare tutto il sindacalismo di
base a causa dell'accordo del 31 maggio 2013 fatto tra sindacati, governo e
padroni sulla rappresentanza (in pratica solo CGIL-CISL-UIL potranno
“trattare”), ma che ha evitato con una certa “eleganza” di rispondere
all’intervento del coordinatore nazionale dello Slai Cobas per il s.c. sulla necessità,
vista appunto la gravità della cosa, di una unità nei fatti concreti dei
sindacati di base e di classe, proponendo per esempio il boicottaggio delle
prossime elezioni delle Rsu a partire dalle fabbriche.
Un altro compagno, prendendo la
parola all’assemblea, ha sottolineato la presenza dei giovani ribelli, dei tanti immigrati e dei “senza tetto” alla manifestazione del 19, primo
grande segnale di massa e di spirito di rivolta contro il governo Letta-Alfano
e si è soffermato sulla presenza dei NO-TAV e dei NO-MUOS, precisando che
queste opere, oltre ad essere delle grandi speculazioni, sono dei chiari
strumenti di guerra e di morte del sistema capitalista e imperialista.
Il compagno, ha sottolineato che la rivoluzione è la sola soluzione contro tutte le oppressioni e sfruttamento che il sistema capitalista e imperialista impongono alla classe del proletariato, che essa può essere organizzata da un partito rivoluzionario di tipo nuovo e che solo abbattendo il sistema si possono avere conquiste definitive; le lotte sindacali se estraniate e svuotate dalla lotta politica non bastano.
Il compagno, ha sottolineato che la rivoluzione è la sola soluzione contro tutte le oppressioni e sfruttamento che il sistema capitalista e imperialista impongono alla classe del proletariato, che essa può essere organizzata da un partito rivoluzionario di tipo nuovo e che solo abbattendo il sistema si possono avere conquiste definitive; le lotte sindacali se estraniate e svuotate dalla lotta politica non bastano.
L’intervento della delegata
Slai del Policlinico, responsabile dei lavoratori della sanità, è stato
caratterizzato da un certo vigore rivolto ai numerosi lavoratori presenti che
devono rendersi conto che la lotta non può essere delegata e che la loro
presenza è essenziale non solo in termini numerici ma come apporto politico
proletario e rivoluzionario.
A testimonianza che i giovani, non
sono “i bamboccioni” che arrivano ai 40 anni nella culla familiare come li hanno
definiti più volte rappresentanti borghesi ipocriti dei governi al potere, abbiamo
seguito in video l’intervista fatta a Celeste, una delle compagne del CAU arrestate
il 19 a Roma durante gli scontri al Ministero dell’Economia con la polizia. Lo
spirito rivoluzionario dei giovani, si esprime in lei con tutta la concretezza
immaginabile, quando alla domanda se reputasse giusta la ribellione contro le forze dell’ordine risponde con limpido orgoglio rivoluzionario, di SI.
<Le
forze dell’ordine sono le stesse che difendono gli interessi di coloro che
hanno licenziato mia madre e mandato a casa mio padre con una misera
pensione.>
La compagna del circolo ha concluso
l’assemblea con l’immagine sullo schermo della foto con un pannello “One solution
revolution” rivolgendosi ai presenti con severità rivoluzionaria e proletaria
ed esortandoli a prendere le redini della lotta contro governo, padroni, Stato
iniziando a dare anche una sempre più chiara impronta alle prossime assemblee e
iniziative sia in senso organizzativo che nel dibattito, propaganda ecc…
Applausi spontanei sono sorti
durante tutto il corso dell’assemblea in particolare dopo il video della
testimonianza della giovane Celeste… alla fine tutti insieme si è brindato alle
due grandi giornate di lotta di Roma e alla liberazione dei compagni arrestati
scandendo slogan “ la repressione alimenta la nostra ribellione”, “one solution
revolution!”
A. per il circolo di proletari comunisti Palermo
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