Se prima
degli arresti di sabato scorso le minacce preventive di Alba Dorata si
limitavano a ventilare le dimissioni tutti i suoi deputati in maniera da
causare una crisi parlamentare e istituzionale, ora sembra che i
dirigenti neonazisti abbiano perso ogni freno ed esplicitino senza
filtri ciò che pensano.
Racconta Argiris Panagopoulos su il Manifesto di oggi, da Atene: “Ha attaccato un cameraman della Reuters, ha preso a calci un giornalista e buttato in terra un'operatore della televisione greca Alpha: l'uscita dal tribunale dell'ex portavoce e deputato di Alba dorata Ilias Kasidiaris si è trasformata in uno show di aggressività ed esaltazione. L'ha giurata anche al prossimo sindaco di Atene - «ti gambizzerò» ha promesso - sostenendo che gli arresti sono «una messa in scena» tesa a eliminare il partito in vista delle amministrative in programma a maggio e nelle quali Kasidiaris intende candidarsi alla carica di primo cittadino. «Adesso vedrete schifosi», ha minacciato la stampa presente il suo «camerata» Ilias Panagiotaros, mentre Nikos Mixou, il terzo parlamentare del partito neonazista greco messo ieri in libertà vigilata, riusciva a essere ancora più esplicito: «Arriveremo fino in fondo! Ci fermerete solo con la pallottole! Usciremo anche dalle tombe. Lo dovreste sapere. Non torneremo indietro».
In Grecia si respira un’aria pesante e di preoccupazione per ciò che i neonazisti potrebbero fare nei prossimi giorni. Appare assai inquietante che tre dei massimi responsabili degli omicidi e degli atti criminali compiuti in questi anni dalle squadracce di Chrysi Avgi siano stati rimessi a piede libero e – a parte Kasidiaris – non abbiano neanche dovuto pagare una cauzione. E non basta l’arresto - scontato - ordinato ieri dai giudici per il fuhrer del partito Nikos Michaloliakos a risollevare il morale di chi, troppo presto, era stato colto dall’entusiasmo per la maxioperazione che ha decapitato il movimento di estrema destra. E’ evidente che il governo non ha alcuna intenzione di cancellare Alba Dorata. Semmai l’obiettivo sembra quello di ridimensionarla ma tenendola là a disposizione per fare il lavoro sporco quando servirà. E servirà, visto che la situazione peggiora sempre di più e sul popolo greco potrebbe arrivare un’ennesima stangata targata troika.
Se è vero che Alba Dorata ha accusato il colpo, è anche vero che nelle ultime ore tutti i suoi dirigenti hanno intensificato un discorso vittimistico che potrebbe alla lunga giovare ai neonazisti. Durante l’interrogatorio davanti ai giudici l’ex militare Michaloliakos ha non solo rigettato le accuse di aver diretto personalmente tutte le attività criminali realizzate dai suoi scagnozzi, ma ha denunciato di essere “vittima di una persecuzione politica”. E poi ha detto: “condanno l’uccisione di Pavlos Fyssas così come condanno la violenza in generale. Non sono un nazista”. Detto da un noto ammiratore di Adolf Hitler la difesa di Michaloliakos può apparire grottesca.
Racconta Argiris Panagopoulos su il Manifesto di oggi, da Atene: “Ha attaccato un cameraman della Reuters, ha preso a calci un giornalista e buttato in terra un'operatore della televisione greca Alpha: l'uscita dal tribunale dell'ex portavoce e deputato di Alba dorata Ilias Kasidiaris si è trasformata in uno show di aggressività ed esaltazione. L'ha giurata anche al prossimo sindaco di Atene - «ti gambizzerò» ha promesso - sostenendo che gli arresti sono «una messa in scena» tesa a eliminare il partito in vista delle amministrative in programma a maggio e nelle quali Kasidiaris intende candidarsi alla carica di primo cittadino. «Adesso vedrete schifosi», ha minacciato la stampa presente il suo «camerata» Ilias Panagiotaros, mentre Nikos Mixou, il terzo parlamentare del partito neonazista greco messo ieri in libertà vigilata, riusciva a essere ancora più esplicito: «Arriveremo fino in fondo! Ci fermerete solo con la pallottole! Usciremo anche dalle tombe. Lo dovreste sapere. Non torneremo indietro».
In Grecia si respira un’aria pesante e di preoccupazione per ciò che i neonazisti potrebbero fare nei prossimi giorni. Appare assai inquietante che tre dei massimi responsabili degli omicidi e degli atti criminali compiuti in questi anni dalle squadracce di Chrysi Avgi siano stati rimessi a piede libero e – a parte Kasidiaris – non abbiano neanche dovuto pagare una cauzione. E non basta l’arresto - scontato - ordinato ieri dai giudici per il fuhrer del partito Nikos Michaloliakos a risollevare il morale di chi, troppo presto, era stato colto dall’entusiasmo per la maxioperazione che ha decapitato il movimento di estrema destra. E’ evidente che il governo non ha alcuna intenzione di cancellare Alba Dorata. Semmai l’obiettivo sembra quello di ridimensionarla ma tenendola là a disposizione per fare il lavoro sporco quando servirà. E servirà, visto che la situazione peggiora sempre di più e sul popolo greco potrebbe arrivare un’ennesima stangata targata troika.
Se è vero che Alba Dorata ha accusato il colpo, è anche vero che nelle ultime ore tutti i suoi dirigenti hanno intensificato un discorso vittimistico che potrebbe alla lunga giovare ai neonazisti. Durante l’interrogatorio davanti ai giudici l’ex militare Michaloliakos ha non solo rigettato le accuse di aver diretto personalmente tutte le attività criminali realizzate dai suoi scagnozzi, ma ha denunciato di essere “vittima di una persecuzione politica”. E poi ha detto: “condanno l’uccisione di Pavlos Fyssas così come condanno la violenza in generale. Non sono un nazista”. Detto da un noto ammiratore di Adolf Hitler la difesa di Michaloliakos può apparire grottesca.
Il leader del partito greco filo-nazista Alba Dorata,
Nikolaos Mihaloliakos, attenderà in carcere il processo a suo carico in
cui dovrà rispondere dell'accusa di aver fondato un' organizzazione
criminale, con responsabilità per le aggressioni compiute dai
"militanti", tra cui l'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas.
Mihaloliakos, arrestato sabato scorso insieme ad altri esponenti del partito, è stato interrogato durante la notte dai magistrati, e, secondo quanto trapelato, si sarebbe difeso alla berlusconiana: "sono innocente, è un complotto dei giudici comunisti".
Mihaloliakos, arrestato sabato scorso insieme ad altri esponenti del partito, è stato interrogato durante la notte dai magistrati, e, secondo quanto trapelato, si sarebbe difeso alla berlusconiana: "sono innocente, è un complotto dei giudici comunisti".
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