Missioni senza soldi, ma compriamo 3 F35
Le missioni dei soldati italiani all'estero non hanno più la
copertura economica. Il consiglio dei ministri del 28 settembre avrebbe dovuto approvare il nuovo
decreto (l'ultimo, di 935 milioni, 420 dei quali solo per l'Afghanistan era in scadenza il 30
settembre) che finanzia l'impiego di soldati italiani all'estero, ma il provvedimento è tra quelli che
alla fine non sono stati più esaminati lasciando così senza alcuna copertura finanziaria i
6.650 soldati impegnati all'estero.
Adesso il governo dovrà correre ai ripari con un nuovo decreto,
ma è difficile che possa farlo prima di una decina di giorni visto che tra le urgenza c'è il
provvedimento sull'Iva. «In queste condizioni il governo ha l'obbligo morale e politico di disporre
l'immediato rientro de soldati», hanno spiegato ieri il deputati M5S delle commissioni Difesa e
Esteri. Il rifinanziamento per l'ultimo trimestre del 2013 dovrebbe essere di circa 300 milioni d
euro ma a questi si dovrebbero aggiungere altri 38 milioni di euro destinati come
aiuti ai profughi della guerra in Siria. Tutto però è destinato a essere rimandato a chissà
quando. Nel frattempo, sottolineano i deputati 5 Stelle, la partecipazione dell'Italia alla guerra in
Afghanistan «non ha più base giuridica economica e politica e lo stesso discorso vale per tutte
le altre missioni, soprattuto quella in Libano, che vedono coinvolto il nostro Paese». Ma né
la crisi di governo né quella economica fermano il programma per gli F35. Lunedì ne sono stati
acquistati altri 3, oltre ai tre per i quali erano già stati siglati i contratti. A denunciarlo
alla commissione Difesa della Camera è stato ieri Francesco Vignarca, Coordinatore della Rete italiana
Disarmo.
(da il manifesto)
Mercoledì 02 Ottobre 2013 08:33 -
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