Retata contro Herrira. Arresti e perquisizioni in varie città basche
Imponente
operazione di polizia nelle strade basche quest'oggi. A metà mattinata
la guardia civil ha iniziato una retata contro il movimento popolare
Herrira che da anni lavora per i diritti dei prigionieri e delle
prigioniere politiche basche. Diverse sedi sono state perquisite, almeno
18 persone arrestate. L'operazione ordinata dalla sezione numero 6 del
Tribunale Nazionale e diretta dal giudice Eloy Velasco è stata
ufficializzata attraverso una dichiarazione del Ministero degli Interni
spagnolo. All'interno dell'ordinanza che ha autorizzato le perquisizioni
e gli arresti di questa mattina si specifica che gli arrestati sono
accusati di “apologia al terrorismo” e “integrazione e finanziamento a
banda armata”.
La retata è stata
condotta simultaneamente in diverse città dei Paesi Baschi, come
Hernani, Bilbao, Gasteiz, dove centinaia di persone si sono riunite
sotto le sedi per esprimere il proprio appoggio a Herrira e agli
arrestati. Non solo perquisizioni, la successiva chiusura dei locali di
Herrira e detenzioni: con la stessa ordinanza, l'Audencia Nacional ha
autorizzato la chiusura di 32 profili Twitter, 125 profili di Facebook e
38 pagine web e il blocco del contro corrente bancario di Herrira.
Un'operazione
in grande stile come non si vedevano da tempo nelle strade dei Paesi
Baschi. Dietro alla retata di questa mattina, è evidente come la
magistratura e le istituzioni affini, vogliano dare continuità al
vecchio teorema “tutto è ETA”, e altrettanto evidente è come il giudice
Velasco rappresenta la macchietta di colui che ideò e diede il via a
tale teorema: il giudice Baltasar Garzon, noto ai più per aver emesso un
mandato di arresto nei confronti di Pinochet, noto alla storia dei
Paesi Baschi invece per aver portato avanti una dura politica repressiva
nei confronti del movimento indipendentista basco. La retata di oggi è
da inquadrare all'interno di una fase di risoluzione del conflitto (che
ora più che mai sembra essere unilaterale) in cui l'organizzazione
armata ETA ha dichiarato un cessate al fuoco permanente e si è
dichiarata propensa, attraverso un comunicato di due giorni fa, al
disarmo.
Intanto, per dimostrare
solidarietà agli arrestati e al movimento Herrira, nella giornata di
oggi sono state convocate numerose mobilitazioni a Baiona, Gasteiz,
Donostia, Hernani, Pamplona e domani a Leioa. Ancora una volta per
ribadire che non saranno né gli arresti, né le ordinanze giudiziarie a
cancellare la solidarietà nei confronti dei prigionieri politici baschi,
che piaccia o no al ministro degli interni e alle marionette che
siedono nei banchi dei tribunali spagnoli.
Nessun commento:
Posta un commento