martedì 1 ottobre 2013

pc 1 ottobre - NO MUOS: FERMARLO E’ POSSIBILE! ma la strada della manifestazione di palermo non è quella più efficace


NO MUOS: FERMARLO E’ POSSIBILE!


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da un comunicato ...La lotta No Muos ,come quella contro il Tav, va molto oltre il territorio circoscritto. Le nostre lotte stanno certamente nella determinazione di chi le porta avanti,ma la loro forza sta nel legarsi tra loro perché è solo insieme che si potrà vincere. Il rogo della bandiera americana, slogan e striscioni contro i politicanti di turno e contro la guerra sono a dimostrazione di quanto la popolazione si sia realmente stancata della situazione di crisi che dai piani alti della politica ci stanno costringendo a vivere.
In Sicilia come in Val di Susa donne e uomini hanno deciso di alzare la testa e di avere voce in capitolo sulle decisioni prese sulla propria testa e nella propria terra, tornando ad essere protagonisti della propria vita senza delegarla ad altri.
Una lotta che va avanti quindi su piani reali e concreti, una lotta di tutti con l’obiettivo di cambiare lo stato delle cose presenti. Il corteo si è concluso intorno alle 19 con la discesa degli occupanti di Sala d’Ercole in mezzo al presidio creatosi in piazza Indipendenza al grido di “si parte e si torna insieme”. …

dal comunicato del circolo di proletari comunisti palermo

...Un dato certo è che le manifestazioni a Niscemi ultimamente sono state ben più numerose rispetto a quella palermitana, compresa l’ultima, nonostante fossimo in pieno periodo vacanziero di agosto, le presenze palermitane a Niscemi sono sempre state più o meno le stesse di ieri al corteo. Ciò può significare che come compagni palermitani ancora bisogna lavorare di più qui nel capoluogo per sensibilizzare le masse circa questa questione importante.
Ma principalmente crediamo che il motivo sia che la battaglia vada giocata principalmente in contrada Ulmo.
Ovviamente non in termini assoluti, l’idea di assediare i palazzi è giusta e sacrosanta ma sicuramente può dare miglior risultati se il concetto di assedio non viene svuotato della propria sostanza diventando solo un simbolo del conflitto.
In tal senso ritorniamo ancora sulla questione della scelta del giorno. Forse un assedio durante un giorno feriale con la presenza dei parlamentari siciliani e con la città in piena attività avrebbe sortito un altro effetto.
Non abbiamo la sfera di cristallo ma data la nostra, seppur piccola, esperienza in tal senso (lavoratori coop sociali per esempio che spesso assediano e occupano le sedi della provincia e della regione) crediamo di si.
Inoltre crediamo che bisogna uscire da una mentalità ristretta, localista e “territoriale” come dicono molti compagni. Pur condividendo le parole d’ordine del corteo “bloccare il muos, sabotare la guerra, cacciare crocetta”, abbiamo notato con dispiacere che nella maggior parte degli interventi, in particolare dei niscemesi, ci si è “scordati” che il Muos ancor prima della questione della salute, che sicuramente tocca in maniera più “diretta” i niscemesi, è uno strumento funzionale alla guerra per l’imperialismo americano e i suoi alleati, Italia compresa.
Se il Muos viene lì costruito e come conseguenze “visibili” sul “territorio” ha quelle dell’aumento esponenziale di tumori e leucemie, la causa è proprio quella dell’imperialismo che lì lo deve costruire per i propri interessi strategici economici e geopolitici.
Se non si capisce questo, ovvero di quanto ben più ampia sia la necessità di combattere il Muos, in un certo senso si tarpano le ali a questa battaglia e se ne riducono le potenzialità anche espresse dai numeri in piazza. Questa battaglia deve interessare sempre di più il movimento contro la guerra, gli anti-imperialisti e chiunque sia contro le guerre di aggressione imperialista.
È bene ragionare su queste questioni collettivamente e in maniera costruttiva.....

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