giovedì 3 ottobre 2013

pc 3 ottobre - BERLUSCONI/RIVA STESSA MALARAZZA - ENTRAMBI SALVATI DAL GOVERNO LETTA


Berlusconi, lettera a Tempi. 

"NE’ PULIZIA NE’ GIUSTIZIA, SOLO DESERTO. Berlusconi cita il caso dell’Ilva di Taranto, la cui chiusura è avvenuta «grazie anche a quella che, grottescamente, hanno ancora oggi il coraggio di chiamare “supplenza dei giudici alla politica”», e torna a chiedere: «Di quanti casi Ilva è lastricata la strada che ci ha condotto nell’inferno di una Costituzione manomessa e sostituita con le carte di un potere giudiziario che ha preso il posto di parlamento e governo? (…) Hanno “rovesciato come un calzino l’Italia”, come da programma esplicitamente rivendicato da uno dei pm del pool di Mani Pulite dei primi anni Novanta, ed ecco il bel risultato: né pulizia né giustizia. Ma il deserto».

Gli "amici" si riconoscono nei guai; Berlusconi come Riva, Riva come Berlusconi per i propri interessi mettono sotto i piedi leggi, Costituzioni. E lo possono bellamente fare...
Coloro che dovrebbero stare in galera stanno e resteranno ben piazzati nei propri posti di potere e di "comando".
Gli operai, le masse popolari non se ne possono liberare. Altro che Giustizia che fa da "supplenza della politica"! La giustizia, bene che vada, si mette la "coscienza a posto" ma poi il sistema politico/economico capitalista ci pensa a mettere a "posto" le cose, perchè il sistema fondato sulla vera ingiustizia del profitto dei padroni comunque sia, del potere di una classe morente sullo sfruttamento, l'attacco alla vita, continui imperterrito.
Dei Berlusconi come dei Riva non ce ne libereremo certo con delle sentenze dei Giudici, ma con la rivoluzione proletaria. 

 Il governo ficca in un decreto sulla PA il 4° decreto salva-Riva voluto dalla Lega a Sel

"nel decreto sulla Pubblica Amministrazione" quello che già conteneva l'autorizzazione per la realizzazione di due discariche del valore economico pari a 300 milioni di euro, sono stati inseriti alcuni emendamenti nel corso della conversione in legge, su proposta dei leghisti Roberto Calderoli e Patrizia Bisinella, di 1 del PdL, 2 del PD, 1 del gruppo Autonomie, 1 DI sel e 1 di Gal"

COME SI VEDE UN DECRETO PRO-RIVA DI LARGHISSIME INTESE. Quando c'è da salvare i padroni non ci sono differenze, dalla Lega a Sel (riflettessero alcuni operai Ilva, e in particolare l'Usb che ormai ha l'abitudine di chiudere la lotta sempre confidando sulle promesse di Vendola, ieri per il Mof oggi per il licenziamento di Marco Zanframundo ), passando chiaramente per PdL e Pd, si tengono la mano.

"le proposte prevedono che il commissario Ilva abbia nella sua disponibilità anche le aziende controllate, e per quanto riguarda le società correlate, come per Riva Acciai, in caso di sequestro non vengono colpiti i cespiti e il custode si limita a vigilare sul loro utilizzo ai fini dell'attività"

VALE A DIRE: TI SEQUESTRO MA POI I FONDI TE LI RESTITUISCO SUBITO PER CONTINUARE A PRODURRE E A FARE PROFITTI COME PRIMA, E, QUINDI, I SOLDI USCITI DALLA PORTA RIENTRANO DALLA FINESTRA NELLE TASCHE DEI RIVA. 
E I MILIARDI DEI RIVA NASCOSTI NEI PARADISI FISCALI, RESTANO INTACCATI. 

"Si tratta, come sempre accaduto sul fronte Ilva, di norme retroattive, segno ancora una volta di una politica sempre pronta a parare i colpi della magistratura, nel caso dei sequestri finalizzati a mettere le mani sui soldi risparmiati negli anni dal gruppo Riva, non spendendo le somme necessarie a rendere non più inquinanti gli impianti del siderurgico di Taranto"

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