lunedì 6 maggio 2013

pc 6 maggio - FEMMINICIDI: NO ALLA TASK FORCE, SI ALLA LOTTA DELLE DONNE!

Ilaria Alessandra Chiara Maria 
Letizia, uccise tra il 2 e il 3 maggio.


Quasi 3 al giorno, adesso. 


127 uccise nel 2012, 

25 solo nei primi 4 mesi del 2013.





Noi odiamo 

gli uomini che odiano le donne! 


Dall'opuscolo: "Uccisioni delle donne Oggi" del MFPR.

"... le uccisioni delle donne stanno assumendo dimensioni allarmanti, una “guerra di bassa intensità” contro le donne... non si tratta affatto di casi isolati, da vedere in sé per sé, ma si tratta di una tendenza che andrà purtroppo accentuandosi e che può trovare come risposta soltanto una mobilitazione diretta delle donne..
... Noi abbiamo usato il titolo di un libro per parlare del nuovo livello del rapporto uomo/donna. Gli “Uomini che odiano le donne” esprime - sia pur nei limiti di un titolo di romanzo - questi rapporti nella fase del moderno fascismo.
Il moderno fascismo è l’edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario, maschilista.
In questo senso le uccisioni non si potranno fermare, né ci sono interventi di legge, di controllo che possano frenarli. Il moderno fascismo le alimenta a livello di massa: le uccisioni hanno la caratteristica di essere ripetitive, emulative – più se ne parla, più vengono prese ad esempio. La stampa, la televisione berlusconiana sono in questo uno strumento fondamentale: amplificano o minimizzano o nascondono, su alcune vicende costruiscono dei talk show osceni, su altre fanno calare il silenzio; in questo modo indirizzano e/o deviano l’attenzione, impongono idee, giudizi, con criteri di scelta/selezione spesso razzisti, di classe o che comunque rispondono all’utilizzo di tali uccisioni e violenze per rafforzare la politica, l’ideologia, i “valori” dominanti e nasconderne la cause sociali, lì dove invece i motivi di questa recrudescenza di uccisioni delle donne vanno visti sempre come espressione della condizione generale delle donne e della realtà sociale. Spesso si tende a motivare il femminicidio come vicenda privata, frutto della gelosia, o di un raptus di follia. Ma anche esaminando specifici episodi, vediamo che le singole persone che uccidono trovano l’humus adatto, favorevole, che in un certo senso li fa sentire legittimate, niente affatto in colpa, anzi, quasi autorizzate. Questo humus è il moderno fascismo e questo rende differente oggi la questione della violenza sulle donne ed in particolare le uccisioni...

...Il governo, lo Stato usano strumentalmente le uccisioni delle donne per varare provvedimenti che non aiutano affatto le donne ma aumentano il clima di controllo e repressione...
...ogni misura del governo contro le uccisioni, violenze, ecc, in realtà non ha prodotto una diminuzione delle stesse ma, anzi, in un certo senso ha prodotto un effetto contrario, sia con le misure essenzialmente repressive, sia con quelle poche misure che potrebbero essere utili ma per come vengono gestite sono negative fino ad essere controproducenti...
...Ci sono decine e decine di denunce di donne, che però non sono mai prese in considerazione, gli iter burocratici per cui si attivano le forze di polizia o la magistratura sono complessi e lunghi e l’intero apparato deputato ad applicare la legge se ne disinteressa; ma è soprattutto la concezione che guida i poliziotti, i carabinieri, la magistratura che fanno le indagini che è bacata in partenza, impregnata, e come non potrebbe esserlo, di una ideologia maschilista, machista, sessista, congenitamente distante/contraria alle donne, alla loro vita, e ai loro bisogni, ribellioni.

Affrontare la questione della violenza con le misure repressive, togliendo quegli elementi di socialità, di apertura e solidarietà che ci aiutano a combatterla, puntando invece alla chiusura, alla fascistizzazione della società, alla desertificazione delle città, favorisce la violenza...
Queste misure creano un clima securitario/oscurantista, sempre ideale per la coltivazione di idee e pratiche fasciste, maschiliste, di sopraffazione e quindi hanno un effetto opposto, di incoraggiamento delle violenze sessuali a tutti i livelli; creano città sotto controllo, invivibili, in cui sono bandite le normali libertà, la socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle città. E quando questo accade, sempre le città si desertificano dalla gente e diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne, perché impediscono, addirittura criminalizzandolo, il senso collettivo, sociale della città e dei problemi, spingendo a una concezione individualista, antisociale, compagna di strada della sopraffazione, di un’ideologia comunque reazionaria, razzista e fascista, che nei confronti delle donne si esprime sempre come maschilismo e violenza..."

 

Nessun commento:

Posta un commento