Ilaria Alessandra Chiara Maria
Letizia, uccise tra il 2 e il 3 maggio.
Quasi 3 al giorno, adesso.
127 uccise nel 2012,
25 solo nei primi 4 mesi del 2013.
Letizia, uccise tra il 2 e il 3 maggio.
Quasi 3 al giorno, adesso.
127 uccise nel 2012,
25 solo nei primi 4 mesi del 2013.
Noi odiamo
gli uomini che odiano le donne!
Dall'opuscolo: "Uccisioni delle donne Oggi" del MFPR.
"... le uccisioni delle
donne stanno assumendo dimensioni allarmanti, una “guerra di bassa
intensità” contro le donne... non si tratta
affatto di casi isolati, da vedere in sé per sé, ma si tratta di
una tendenza che andrà purtroppo accentuandosi e che può trovare
come risposta soltanto una mobilitazione diretta delle donne..
... Noi abbiamo usato il titolo di un
libro per parlare del nuovo livello del rapporto uomo/donna. Gli
“Uomini che odiano le donne” esprime - sia pur nei limiti di un
titolo di romanzo - questi rapporti nella fase del moderno fascismo.
Il moderno fascismo è
l’edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario,
maschilista.
In questo senso le uccisioni non
si potranno fermare, né ci sono interventi di legge, di controllo
che possano frenarli. Il moderno fascismo le alimenta a livello di
massa: le uccisioni hanno la caratteristica di essere ripetitive,
emulative – più se ne parla, più vengono prese ad esempio. La
stampa, la televisione berlusconiana sono in questo uno strumento
fondamentale: amplificano o minimizzano o nascondono, su alcune
vicende costruiscono dei talk show osceni, su altre fanno calare il
silenzio; in questo modo indirizzano e/o deviano l’attenzione,
impongono idee, giudizi, con criteri di scelta/selezione spesso
razzisti, di classe o che comunque rispondono all’utilizzo di tali
uccisioni e violenze per rafforzare la politica, l’ideologia, i
“valori” dominanti e nasconderne la cause sociali, lì dove
invece i motivi di questa recrudescenza di uccisioni delle donne
vanno visti sempre come espressione della condizione generale delle
donne e della realtà sociale. Spesso si tende a motivare il
femminicidio come vicenda privata, frutto della gelosia, o di un
raptus di follia. Ma anche esaminando specifici episodi, vediamo che
le singole persone che uccidono trovano l’humus adatto, favorevole,
che in un certo senso li fa sentire legittimate, niente affatto in
colpa, anzi, quasi autorizzate. Questo humus è il moderno fascismo e
questo rende differente oggi la questione della violenza sulle donne
ed in particolare le uccisioni...
...Il
governo, lo Stato usano strumentalmente le uccisioni delle donne per
varare provvedimenti che non aiutano affatto le donne ma aumentano il
clima di controllo e repressione...
...ogni misura del governo
contro le uccisioni, violenze, ecc, in realtà non ha prodotto una
diminuzione delle stesse ma, anzi, in un certo senso ha prodotto un
effetto contrario, sia con le misure essenzialmente repressive, sia
con quelle poche misure che potrebbero essere utili ma per come
vengono gestite sono negative fino ad essere controproducenti...
...Ci sono decine e
decine di denunce di donne, che però non sono mai prese in
considerazione, gli iter burocratici per cui si attivano le forze di
polizia o la magistratura sono complessi e lunghi e l’intero
apparato deputato ad applicare la legge se ne disinteressa; ma è
soprattutto la concezione che guida i poliziotti, i carabinieri, la magistratura che
fanno le indagini che è bacata in partenza, impregnata, e come non
potrebbe esserlo, di una ideologia maschilista, machista,
sessista, congenitamente distante/contraria alle donne, alla loro vita, e ai
loro bisogni, ribellioni.
Affrontare
la questione della violenza con le misure repressive, togliendo
quegli elementi di socialità, di apertura e solidarietà che ci
aiutano a combatterla, puntando invece alla chiusura, alla
fascistizzazione della società, alla desertificazione delle città,
favorisce la violenza...
Queste
misure creano un clima securitario/oscurantista, sempre ideale per la
coltivazione di idee e pratiche fasciste, maschiliste, di
sopraffazione e quindi hanno un effetto opposto, di incoraggiamento
delle violenze sessuali a tutti i livelli; creano città sotto
controllo, invivibili, in cui sono bandite le normali libertà, la
socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle
città. E quando questo accade, sempre le città si desertificano
dalla gente e diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne,
perché impediscono, addirittura criminalizzandolo, il senso
collettivo, sociale della città e dei problemi, spingendo a una
concezione individualista, antisociale, compagna di strada della
sopraffazione, di un’ideologia comunque reazionaria, razzista e
fascista, che nei confronti delle donne si esprime sempre come
maschilismo e violenza..."
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