Messaggio di Gran Marcha Hacia El Comunismo alla Conferenza Internazionale in appoggio della Guerra Popolare in India
Compagne
e compagni,
In
primo luogo, a nome di Lunga Marcia verso il Comunismo di Madrid (Spagna),
voglio ringraziare il Comitato internazionale di sostegno della guerra popolare
in India e la Lega contro l'aggressione imperialista per averci invitati a
partecipare a questo grande raduno internazionalista che teniamo qui oggi.
Quando,
alla metà del XIX secolo, i maestri del proletariato internazionale, Karl Marx
e Friedrich Engels, scrissero nel "Manifesto del Partito Comunista" che
uno spettro si aggirava per l'Europa, lo spettro del comunismo, non potevano
immaginare che quello stesso fantasma si sarebbe incarnato, all’inizio del 21° secolo
nella rivoluzione di nuova democratica attraverso la guerra popolare di lunga
durata che il Partito Comunista dell'India (Maoista) oggi dirige.
Nel
mese di giugno 1968, un anno dopo la storica rivolta dei contadini nel piccolo
villaggio di Naxalbari, l'indimenticabile dirigente comunista indiano Charu
Mazumdar, assassinato dalla polizia nel 1972, scriveva: "L'India si è trasformata
in terreno dell’imperialismo e del revisionismo che funge da base delle forze
reazionarie contro il popolo che lotta per la sua liberazione. È per questo che
la lotta Naxalbari non è solo una lotta nazionale è anche una lotta
internazionale. Questa lotta e il cammino c che abbiamo intrapreso non è in
alcun modo facile o lineare. La via della rivoluzione è tortuosa, per niente facile
o piana e ci saranno difficoltà, pericoli e anche passi indietro. Ma i
contadini animati dallo spirito dell’internazionalismo, hanno sfidato tutto
questo messo in dubbio e rifiutano di arrendersi. Persistere nella via della
lotta."
Il
compagno Mazumdar non si sbagliava. Più di quarant’anni dopo, effettivamente, la
lotta armata e la guerra popolare in India per la liberarsi dal giogo delle
classi dominanti sorrette dalle diverse potenze imperialiste, continuano e hanno
subito difficoltà, pericoli e battute d'arresto. I nomi dei compagni Charu
Mazumdar, Kanhai Chaterji, Siddarth Burgohain, Rajiv Gogoi Chetia Arup, Kamla
Gogoi, Sukal, Sumal, Sunita, Sombari, Azad, Pandey Hemchand, Kishenji, sono
solo alcuni della lunga lista di uomini e donne che hanno dato la loro vita in
questa rivoluzione. Ma, come ha potuto sottolineare il Partito Comunista dell'India (Maoista),
nella dichiarazione del suo Comitato Centrale del 30 novembre 2010 indirizzata
ai compagni e amici della rivoluzione indiana:
"Il
governo ha dichiarato che il Partito Comunista dell'India (Maoista) è la più
grande minaccia per la sicurezza interna e ha lanciato numerose campagne
repressive per schiacciare il movimento. Uccisioni extragiudiziali di dirigenti
e massacri collettivi fanno parte di questa controffensiva su diversi fronti. In
tanti avete condannato con giusta indignazione questa guerra contro il popolo
indiano. Le masse che abitano delle zone in cui il movimento rivoluzionario si
sviluppa accolgono con calore la solidarietà internazionale espressa da diversi
partiti, organizzazioni e individui e dal proletariato di diversi paesi, dato
che questo che è proprio il tipo di sostegno che si deve estendere a ogni
autentico movimento popolare che affronti un simile attacco fascista.
Apprezziamo molto il sostegno e la solidarietà e ribadiamo categoricamente che
corrisponderemo lo stesso sostegno alle altre masse in lotta nelle diverse parti
del mondo. Questo tipo di solidarietà infonde grande fiducia e sicurezza al popolo
combattente che scopre di non essere solo nella sua lotta. Inoltre, esso mostra
forte chiaro, ancora una volta, qual è il nemico comune che tutti noi abbiamo
di fronte, e cioè l'imperialismo e tutti i reazionari. Questo serve a
rafforzare lo spirito combattivo del popolo e contribuisce a far avanzare il
movimento con più fermezza."
In
Spagna, ora sotto il dominio del governo reazionario borghese guidato da
Mariano Rajoy, lacchè del grande capitale e dell'imperialismo internazionale, i
media al servizio della borghesia nascondono i progressi e le vittorie della
guerra popolare in India e definiscono i combattenti "terroristi". Dobbiamo
perciò portare a tutti quei proletari (quelli che hanno un lavoro come quelli che
fanno parte dell'esercito dei disoccupati), donne, studenti, intellettuali
progressisti, che in massa stanno scendendo per le strade di Madrid ,
Barcellona, Bilbao, Valencia, Siviglia e in molte altre città e cittadine per
protestare contro le feroci conseguenze della crisi del capitalismo, la voce
autentica della rivoluzione indiana e dei suoi combattenti, la voce del Partito
Comunista dell'India (Maoista ), dell'Esercito Guerrigliero Popolare di Liberazione,
dei comitati popolari rivoluzionari e delle altre organizzazioni rivoluzionarie
di massa in India perché le conoscano e imparino dalla loro esperienza. Per
questo siamo qui. Nessun internazionalista proletario può essere indifferente
allo sviluppo della rivoluzione in India.
Che
le rosse fiamme della guerra popolare in India, diffondano la loro scintille da
Oriente aOccidente!
Viva la
guerra popolare in India!
Viva
il Partito Comunista dell'India (Maoista)!
Viva
l’internazionalismo proletario!
Saluti
rossi ! Salaam Lal!
GRAN MARCHA HACIA EL
COMUNISMO
Amburgo, 24 novembre 2012
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