Circa 5000 mila studenti, il 6
dicembre a Palermo hanno partecipato al corteo "blocchiamoTuttoDay" a
Palermo come in altre città d'Italia.
Corteo riuscito nei numeri, ha bloccato
le arterie principali della viabilità cittadina; studenti che nonostante le condizioni meteorologiche sono rimasti in
piazza compatti dalla mattina fino alle 15.
Nello stesso corteo presenti anche i
lavoratori della Gesip con il sindacato USB, questi in testa al
corteo hanno continuamente gridato slogan al megafono; studenti e
lavoratori si sono dati forza l'un l'altro in
questo lunghissimo corteo.
Lo spezzone
studentesco, composto da studenti di un gran numero degli istituti
superiori della città, è stato prova dell'incessante volontà dei
giovani di rivendicare i propri diritti. La giornata di lotta si è
dimostrata parte integrante delle proteste di questi giorni: dalle
occupazioni
alle
autogestioni
ancora
in
corso
in
diverse
scuole,
dalle
contestazioni agli
esponenti politici giunti a Palermo nei giorni passati (come il
presidente del senato Schifani, il ministro della sanità Balduzzi);
gli studenti sono scesi in piazza a denunciare ancora una volta
l'operato del governo Monti che, con le sue riforme, attacca i
proletari e le masse popolari. Una scuola sempre più costosa, servizi
di qualità pessima, insegnamenti forgiati su un sapere basato sul
profitto.
Mentre i tetti degli edifici scolastici
crollano, i programmi didattici vengono ridotti, gli studenti si
rivoltano alle misure di austerity imposte dai governi che si stanno
susseguendo; studenti che non vogliono essere i soggetti , insieme
ai lavoratori, i precari e i disoccupati, a pagare il costo della crisi. "La cultura non si vende, le nostre scuole non sono
aziende", "anti, anti, anti-capitalista!" gli slogan
più gridati, insieme a "chiediamo diritti ci danno polizia, è
questa la loro democrazia" più volte urlato, quando
il
corteo si è avvivinato
cordoni
di
poliziotti
in
assetto
antisommossa, in
risposta alla forte militarizzazione trovata in alcuni punti della
città; presente anche un elicottero che osservava dall'alto gli
studenti ed i lavoratori durante tutto il corteo. La militarizzazione
della città è emblema della repressione che puntualmente viene
esercitata quando i giovani, come i lavoratori, denunciano e lottano.
Presente anche un buon numero di
studenti provenienti da alcuni paesi come Castelvetrano, anche lì le
scuole sono in stato di agitazione ed alcune sono state occupate.
Partito dal centro città, il corteo ha
quasi subito percorso un tragitto differente da quello ufficiale
invadendo strade diverse dal secondo corteo indetto dalla FIOM
conclusosi poi al palazzo della Regione.
La città è stata indubbiamente
paralizzata dai due cortei. Un momento di lotta che si è legato alle
altre lotte delle altre città, che dimostra che gli studenti sono
stanchi di dover subire lo stato di cose attuali che REPRIME e
obbliga a preoccuparsi per il proprio futuro. Studenti che non hanno
più alcuna fiducia nella casta ed in nessun partito istituzionale (“
non ci rappresenta nessuno”
anche questo uno slogan
gridato più volte), quest'ultimi
tutti colpevoli dell'aggravamento della condizione delle masse
proletarie. Un corteo,infine, segnato
dallo slogan “siamo tutti
antifascisti” per ricordare
come Palermo è
antifascista e non c’è
nessun posto per il
fascio.
Contro Monti
One solution, revolution!
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