TARANTO - La Procura della Repubblica
di Taranto ha emesso un provvedimento con il quale reimmette l'Ilva nel
possesso degli impianti sequestrati il 26 luglio per disastro
ambientale, così come chiesto ieri dall'azienda in base al decreto
legge del 3 dicembre. Il
provvedimento è stato firmato dal procuratore, Franco Sebastio, dal
procuratore aggiunto Pietro Argentino e dai sostituti procuratori
Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile e Remo Epifani. La procura sta
ora valutando la seconda istanza Ilva di ieri, quella di reimmissione in
possesso dei prodotti semilavorati sequestrati sulle banchine del
porto, di fatto la produzione degli ultimi quattro mesi.I legali
dell'azienda avevano rinunicato al Riesame per puntare sulle novità
della legge che di fatto supera il sequestro concedendo la facoltà di
produrre. Le grandi manovre per riavviare la fabbrica, forti del “salva
Ilva”, sono scattate già ieri, quando l’avvocato Egidio Albanese aveva
chiesto alla magistratura di togliere i sigilli ai reparti a caldo e ai
prodotti finiti sotto chiave. Così ai sindacati è stato comunicato che
riprenderà la marcia di alcuni reparti, bloccati la scorsa settimana
dopo l’assalto della procura. Riaprono la finitura nastri, il treno
nastri uno e il tubificio uno. Il treno nastri due, invece, ripartirà
tra giovedì e venerdì. Di conseguenza in fabbrica torneranno
quattromila lavoratori, che erano finiti in ferie forzate. Altri
settecento rimangono in cassa integrazione
TARANTO
- In un incidente sul lavoro in Ilva a Taranto un operaio è rimasto
ferito tra un carrello e un camion, sullo stradone che dall'impianto
Pca porta alla portineria D. L'operaio ferito è dipendente di una delle
ditte dell'appalto. Soccorso, è stato condotto con un'ambulanza in
ospedale
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