domenica 6 novembre 2011

pc 6 novembre - assemblea a Novara in preparazione della manifestazione del 12 novembre

una rappresentanza di 5 militanti rappresentativi del sud e del nord di proletari comunisti parteciperà alla manifestazione nazionale contro gli F15 di novara del 12 novembre
per chi volesse venire con noi, o incontrarci nel corso della manifestazione
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report sull'assemblea preparatoria del 4 novembre a novara

si è tenuta ieri un'assemblea pubblica a Novara in preparazione della manifestazione No F-35 prevista per il 12 novembre e di approfondimento.
Dentro il giardinetto della sala una macchina della polizia e una dei carabinieri, che sono rimasti parecchio nell'antisala per poi spostarsi nel giardinetto
Nell'intervento introduttivo è stato posto l'accento sulla necessità di proseguire in questa lotta in modo unitario, sul modello No TAV in Valsusa.

Il giornalista messinese e militante No ponte Mazzeo ha fatto una lunga ed articolata relazione che ha messo in evidenza i nessi tra le così dette "grandi opere" in cantiere in questo paese- Ponte sullo stretto-TAV e guerra, partendo dall'intervento in Libia e di come l' italia sia diventata "ospite" di forze extra Nato e con il delinearsi di nuovi poli militari. In particolare, ha messo in evidenza come molti degli attori si ritrovano in entrambe: Finmeccanica, Almaviva, ma anche alcuni insospettati come la Rai e Confagricoltura. La relazione, per molti versi tecnica, ha messo in evidenza come scelte economiche, o meglio, interessi economici mettono in discussione la democrazia in questo paese, in riferimento, in particolare, al fatto che neanche gli interventi militari passano per un voto in Parlamento, oltre al fatto che si è creata una sorta di extraterritorialità molto diffusa in questo Paese. Lo stesso tema è stato sollevato dall'intervento successivo di peacelink: "Quale politica militare ha deciso l' Italia". Anche questo un intervento molto tecnico sulle caratteristiche degli F35, del perchè continuano a diminuire le richieste di commesse per questo modello, di come non sia pensabile che darà lavoro in maniera significativa, ma la scelta dell'assembramento degli F35 sia frutto di servilismo da parte dell' Italia con in cambio briciole in termini di ricadute positive sia in termini economici che di conoscenze tecnologiche.

Il rappresentante del movimento NO TAV ha utilizzato alcune immagini per legarsi efficacemente agli interventi che di quanti lo hanno preceduto e ai temi della serata, con la precisazione, in apertura, che la scelta degli F35, per l'Italia viene da lontano con la costruzione della portaerei Cavour: l'immagine del fumo dei lacrimogeni cs utilizzato il 3 luglio: visto che sono proibiti nelle zone di guerra, utilizzati in Valsusa; le immagini del filo spinato israeliano che delimita il non cantiere; le immagini della distruzione del sito archeologico-di cui sono stati accusati i No TAV ed oggi il museo utilizzato come sede del comando; le immagini dei mezzi, blindati utilizzati per presidiare, in particolare quelli militari-addestrati in Afganistan sbarcati in Valsusa; la denuncia dell'uso improprio dei VVFF utilizzati in turni-si è riusciti a mettere fine a questa sottrazione "indebita" dei vigili del fuoco al ruolo che effettivamente hanno di presidio del territorio; i costi esorbitanti di 90.000 euro al giorno per mantenere il presidio a un cantiere fantasma, saliti a 500.000 euro al giorno nei giorni del 22 e 23 ottobre ed ha ricordato che a 500.000 euro ammonterebbe il fabbisogno per coprire le spese per i servizi sociali della valle, soldi che non vengono trovati, mentre per " presidiare" il cantiere si trovano prontamente; le vessazioni dei contadini che per poter effettuare la vendemmia sono stati sottoposti a estenuanti controlli; ha sottolineato come la bozza del decreto sviluppo prevede per chi manifesta, visto che il sito della Maddalena è stato dichiarato come sito strategico nazionale, multe e prigione. Rispondendo agli interventi precedenti ha tenuto a precisare che la politica di difesa italiana è già scritta, ma non è stata sancita: repressione delle rivolte popolari.

proletari comunisti milano

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