La Puglia è la prima Regione in cui ieri è stata utilizzata la pillola Ru486. Tutto bene, allora? La realtà va purtroppo in tutt'altro senso. A Taranto tutti i medici dell'ospedale sono obiettori di coscienza. Anche per poter fare l'aborto farmacologico l'Asl sta ricorrendo al “prestito” di un medico di una struttura privata. Ma al massimo solo per un giorno alla settimana le donne potranno ottenere l'interruzione della gravidanza. Ne l'Ospedale di un paese in provincia di Taranto, Castellaneta, uno dei più moderni e grandi della Regione voluto da esponenti del centrosinistra, non esiste proprio la possibilità di praticare l'aborto.
Di fatto quindi anche nella Regione di Vendola le donne non potranno utilizzare come servirebbe la pillola Ru486.
E non basta rilasciare soddisfatte dichiarazioni di stampa, se anche da noi la Ru486 rischia di rimanere un'eccezione, ma anche se con il problema dei tre giorni di ricovero si rende inutilmente difficoltoso per le donne fare l'aborto, soprattutto per ragazze e immigrate (tanto che la prima donna che ieri ha preso la pillola nell'ospedale di Bari non ha accettato il ricovero).
L'obiezione di coscienza è imporre il presunto “diritto” del singolo medico (che spesso lo fa per mero interesse professionale se non di soldi: l'aborto si fa ma nel suo studio privato), contro l'interesse sociale, collettivo di libertà di scelta delle donne.
Una società con il potere in mano alle masse popolari, una società socialista, questo lo vieterebbe.
Oggi occorre impedirlo con la lotta delle donne, se non sono le istituzioni ad imporre ai medici di fare il loro dovere, lo dobbiamo fare noi, portando la lotta e la presenza organizzata delle donne direttamente negli ospedali.
E UNA INIZIATIVA IN QUESTO SENSO LE DISOCCUPATE E LE LAVORATRICI DEL MFPR STANNO ORGANIZZANDO PER I PROSSIMI GIORNI.
Questa battaglia oggi è centrale, nella lotta contro il clericofascismo.
Non a caso i leghisti, Cota in Piemonte e Zaia in Veneto nel dare un immediato segnale di come useranno il loro potere hanno attaccato la libertà di aborto; non a caso Ratzinger e vescovi hanno riaperto con violenti anatemi la nuova guerra santa contro le donne, trovando chiaramente immediata sintonia in Berlusconi e nei nuovi baciapreti leghisti: l'oppressione delle donne è un punto chiave del loro potere moderno fascista.
Questa orda nera deve essere fermata subito.
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