All'asilo solo col permesso di soggiorno
Il "pacchetto sicurezza", con l’odioso reato di clandestinità, costituisce un salto di qualità nell’attacco ai diritti degli immigrati. Uno degli effetti di questa nuova legge razziale la vedremo in opera domani all'apertura delle iscrizioni ai nidi comunali: gli immigrati potranno iscrivere i propri figli solo se in regola col permesso di soggiorno (che, com'è noto, è legato al contratto di lavoro).
Così il terrore di stato costringe all'invisibilità anche i figli dei lavoratori immigrati e lede il diritto del minore ad avere pari trattamento.
In alcune città, a livello nazionale, i sindaci si sono dichiarati contrari, (apprendiamo dalla stampa borghese che si sono dichiarati contrari i sindaci di Torino, Genova e Firenze). A Bologna, invece, il subcommissario applica questa normativa. Una scelta in continuità, del resto, con le precedenti amministrazioni di "sinistra", da Vitali a Cofferati a Del Bono.
Ma quale "fiore all'occhiello" del welfare pubblico emiliano! Il "buon governo" del Pd e dei suoi alleati è in continuità con la la linea leghista. E non è certo il solo. A Ravenna il sindaco Matteucci si era già detto d'accordo con il tetto del 30% degli alunni stranieri in classe previsto dal provvedimento Gelmini ("una decisione di buon senso").
Gli immigrati, il movimento antirazzista, la sinistra di classe, i sinceri democratici, devono fare sentire la propria voce contro questa barbarie nazista! Il "pacchetto sicurezza" del governo Berlusconi-Bossi dev’essere abolito!
7/4/2010
prolcomra@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento