domenica 14 settembre 2025

pc 14 settembre - Fuori Israele dal porto di Ravenna!

 

Sono già circa una 50ina le associazioni e i comitati che hanno aderito alla manifestazione, promossa da BDS  – Campagna globale per il Boicottaggio Disinvestimento Sanzioni a Israele -,  in programma il 16 settembre a Ravenna per chiedere che nel porto emiliano romagnolo non transitino i carichi di armi diretti in Israele e per chiedere che l’Autorità Portuale di Ravenna esca dal progetto Undersec, a cui aderisce anche il Ministero della Difesa Israeliano, oltre alla Rafael, che produce droni usati nelle operazioni militari nei territori palestinesi, e l’università di Tel Aviv.
“L’obbiettivo della manifestazione è dire no alla complicità nel genocidio che sta avvenendo a Gaza” ha spiegato Linda Maggiori, la giornalista autrice dell’inchiesta del Manifesto che ha raccontato del passaggio di un container di munizioni avvenuto, a giugno, nel porto di Ravenna. “La manifestazione è stata organizzata per il 16 settembre, poiché proprio quel giorno è previsto a Ravenna un incontro tra tutti i partecipanti al progetto Undersec.  Alle  17.30 partirà un corteo dalla Darsena di Ravenna, in testa al Candiano, che sfilerà fino alla sede dell’Autorità Portuale”.
All’incontro con la stampa, tenutosi questa mattina 13 settembre in Darsena, ha partecipato anche l’Avvocato Andrea Maestri che ha annunciato che l’11 settembre è stato depositato un esposto in Procura per fare chiarezza su eventuali profili di rilevanza penale e sulle responsabilità, in merito ai passaggi di armi nel porto di Ravenna, “poiché la legge 185/90 vieta ogni export e transito di armamenti verso paesi che violano i diritti umani e il diritto internazionale, come sta facendo Israele”.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche alcuni dei comitati che hanno aderito alla manifestazione, tra cui il Comitato Autonomo Portuale di Ravenna, che punta a sensibilizzare tutti i lavoratori del porto contro il transito d’armi.
“Scendiamo in strada a protestare e chiediamo all’autorità portuale di togliersi dal progetto Undersec, se non vuole essere complice di genocidio. Denunciamo anche le evidenti complicità del governo italiano e il velo di opacità a ogni livello (nazionale, regionale, locale) che copre il traffico di armi verso Israele. La Regione Emilia Romagna e il Comune di Ravenna, che hanno giustamente condannato il traffico di armi e dichiarato di rompere ogni legame con Israele, sono soci di Sapir e quindi co-proprietari del terminal container. I soci pubblici sanno cosa passa nel Terminal? E se non lo sanno perché non lo chiedono?” ha sottolineato Maggiori.
“Di fronte alla nuova banalità del male, alla burocrazia dello sterminio, alla pulizia etnica di un intero popolo, non si può restare indifferenti. Chiediamo che tutti i transiti di armi e dual use nel porto di Ravenna cessino. Chiediamo che il porto esca dal progetto Undersec. Ascoltiamo l’appello dei sindacati palestinesi e dei portuali di Genova e l’appello per lo sciopero generale del 22 settembre. Blocchiamo tutto!” hanno concluso.
Al termine della conferenza stampa è stato annunciato che il 26 settembre Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, sarà a Ravenna per una conferenza pubblica.

Ultinmo aggiornamento:
Undersec ha appena annullato il workshop del 16 settembre, ufficialmente per mancanza di iscritti, di fatto perché gli abbiamo rotto le scatole. La manifestazione è confermata. Ora vogliamo che l'autorità portuale si tolga dal progetto.

Nessun commento:

Posta un commento