domenica 14 settembre 2025

pc 14 settembre - La guerra imperialista che avanza - Il riarmo e la lotta proletaria antimperialista

da ORE12/Controinformazione rossoperaia del 12.09.25

La guerra ormai è all'ordine del giorno secondo la Nato, secondo tutti i paesi imperialisti.


Da tempo denunciamo come ogni azione sviluppata dai paesi imperialisti, dall'invasione della Russia alla reazione della Nato che ha trasformato questa invasione in un pretesto per sviluppare una politica sempre più aggressiva che ha come obiettivo di attaccare la Russia, all'interno della più gigantesca contraddizione tra paesi imperialisti che vede da un lato l'imperialismo americano, la Nato, i governi europei ad essi allineati, di cui l'Italia ha un ruolo di prima linea essendo il nostro governo totalmente a servizio sotto la presidenza Meloni dei piani degli interessi dell'imperialismo americano e di Trump, e dall'altro la Russia e la Cina che contrastano i piani dell'imperialismo USA di diventare nuova potenza egemone e quelli dei paesi imperialisti europei che cercano un loro spazio vitale all'interno della crisi economica, della lotta per il controllo dell'energia e delle rotte commerciali.

In questo contesto di guerra imperialista “a pezzi” o di guerra imperialista in preparazione gli ultimi avvenimenti non fanno che accentuare la giustezza di questa nostra analisi e di questa nostra denuncia.

Un presunto sconfinamento della Russia nei confronti della Polonia - peraltro oscuro in molti aspetti come viene detto da diverse fonti che non siano quelle della Nato - ha acceso i motori di questo nuovo passaggio della guerra. Si parla di 40.000 soldati posti ai confini della Russia da parte della Polonia e del pieno appoggio che a questo viene dato da tutti i paesi europei che si dimostrano pronti a dare il loro sostegno e la loro presenza diretta, non soltanto i cosiddetti paesi “volenterosi” ma anche l'Italia che peraltro era presente con un suo aereo nel luogo dove si è generato l'ultimo cosiddetto “incidente militare” dello sconfinamento dei droni russi.

Ma è certo che quello che è partito dopo questa situazione rende davvero sempre più grave l'emergenza

guerra. E’ una corsa di tutti i governi imperialisti e in primis degli Usa di Trump che è il grande utilizzatore finale di questa vicenda della contesa interimperialista che ha come teatro l'Ucraina.

Tutti hanno spinto fortemente per assumersi responsabilità militare.
Alla domanda se il conflitto mondiale è alle porte, il capo militare della Nato, che oggi è un italiano, Giuseppe Cavo Dragone, risponde “non direi che siamo vicini, però siamo dentro a un processo di questa natura, stiamo studiando l'evento per attribuirgli il giusto valore”.

Quindi non hanno un giudizio effettivo da dare su questo possibile sconfinamento russo - perché essi stessi dicono che potrebbe essere stato un errore o come potrebbe essere stato un “errore nella gestione dello sciame dei droni” o prodotto di “interferenze volute nell'ambito della guerra elettronica che ha alterato le rotte”; si dice anche che i droni possono essere stati deviati da interferenze, interferenze di matrice Ucraina, interferenze di matrice Nato. Questo non è certo una giustificazione per l'imperialismo russo ma è un'ambizione indiretta che l'incidente può essere stato provocato per innescare il processo che poi si è sviluppato nei giorni successivi.

Siamo a uno stadio ancora più avanzato di questi preparativi intrecciati ad azioni concrete che possono creare il cosiddetto “incidente” che accende i fuochi e trasforma effettivamente una guerra potenziale in guerra reale.

Il nostro problema su questo è dire con forza che noi siamo contro la guerra interimperialista e contro ogni imperialismo.

Per noi la Russia e la Cina sono paesi imperialisti, potenze imperialiste in contesa con l'imperialismo USA innanzitutto, con la Nato che resta uno strumento dominato dall'imperialismo americano e con i vari governi imperialisti europei che, ora uniti e ora divisi, in realtà hanno interessi propri che vogliono tutelare in una prospettiva di guerra di ripartizione mondiale.

Tutti i paesi imperialisti marciano verso la guerra, non c'è tra i paesi imperialisti chi si difende e chi attacca. La dinamica materiale che può originare il processo che si scatena nella guerra interimperialista non giustifica nessuna attitudine di ritenere che ci sia un imperialismo che si difende e un imperialismo che attacca, perché chi lo dice sostiene gli interessi di questi paesi imperialisti. 
Per questo noi non consideriamo nel campo dell'antimperialismo tutte le forze che oggi si riconoscano, appoggino direttamente e indirettamente e giustifichino, il ruolo imperialista della Russia e della Cina.

E questa posizione nel nostro paese esiste eccome, esiste all'interno dei partiti di governo - vedi la contesa con Salvini - come esiste all'interno dei partiti dell'opposizione, così come esiste in quella che dovrebbe essere un'opposizione proletaria, popolare, fuori dal Parlamento, anti-imperialista e contro la guerra.

Per questo fondamentale è la posizione del proletariato, la posizione operaia.

Gli operai non hanno patria in una guerra interimperialista. Gli operai che sono nei paesi imperialisti praticano e si basano sull'internazionalismo proletario, in cui tutti i proletari sono loro fratelli qualunque sia il loro paese, e tutti i padroni, i governi borghesi sono loro nemici.

Rispetto a questo, nel nostro paese c'è un grande lavoro da fare.

La ricaduta più immediata della marcia della terza guerra imperialista sono i piani di riarmo, l'aumento delle spese militari, i 15 miliardi che l'Italia destina alle spese militari aggiuntive e sostitutive all'interno dei piani NATO.
Il cosiddetto discorso del 3% e del 5% non è una cosa che l'Italia subisce, come anche parte dell'opposizione parlamentare sostiene, ma è qualcosa che i signori della guerra, le grandi industrie belliche, la borghesia imperialista italiana, all'interno dello sviluppo disuguale e delle forze disuguali economiche, politiche e militari dell'imperialismo, vogliono. Non c'è nessuna decisione subita da parte degli USA, nessuna decisione subita dalla NATO, ci sono gli interessi propri che, se il terreno diventa la guerra e l'economia di guerra, si traducono per la borghesia italiana e i suoi governi, in partecipazione alla guerra, e qualsiasi governo che si riconosca negli interessi generali degli imperialisti italiani diventa un governo di guerra.

Certo, il governo che abbiamo è quello più schierato con l'imperialismo americano, la Meloni in particolare, e la coalizione e il partito che rappresenta, è servo dei servi come è tradizione dei partiti di matrice o eredi del fascismo.

In questo contesto questo governo ha una faccia guerrafondaia che è ideologica, politica, economica, culturale, che va al di là degli interessi stessi delle diverse frazioni della borghesia imperialista italiana. Questo governo è fortemente per l'aumento delle spese militari, per la guerra e per l'economia di guerra, e Giorgetti è costretto ad ammettere, anche dalla platea dei padroni nel convegno a Cernobbio, che la spesa sociale, la finanziaria, ecc., può non essere “lacrime e sangue”, però ci sono le spese militari e quindi sarà lacrime e sangue collegate alle spese militari che significa carovita, taglio della sanità, della scuola, dei fondi sul lavoro, finalizzare i piani industriali, le grandi opere, ai piani di guerra.

Un autentico movimento contro la guerra parte da una precisa denuncia di tutti gli interessi in campo e di tutte le forze in campo e in essa afferma la posizione proletaria e antiimperialista che non è pacifista. 
La lotta per la pace nell'imperialismo significa rovesciare i governi e i piani di guerra dell'imperialismo, il sistema imperialista che produce guerra che ha sempre fatto con la prima, la seconda, la terza guerra mondiale.

Guerra alla guerra significa sciopero dei lavoratori.
Guerra alla guerra significa manifestazioni per bloccare sia la macchina bellica che la macchina produttiva.
Guerra alla guerra significa rovesciare i governi.

Su questo piano si ricostruisce l'unità, il fronte proletario, popolare, antiimperialista nel nostro paese, ma nella chiarezza di che cos'è e chi sono gli imperialisti a livello mondiale, da che parte stiamo nella lotta antiimperialista a livello mondiale, da chi sono e chi non sono i signori della guerra e i complici dei signori della guerra nel nostro paese e qual è il tipo di fronte che su questo dobbiamo costruire.

Nessun commento:

Posta un commento