giovedì 18 settembre 2025

pc 18 settembre - Il governo fascista Meloni ancora contro la Global Sumud Flotilla, ma cresce la mobilitazione solidale verso il popolo palestinese che resiste e la Flotilla

Il governo fascista Meloni conferma ogni giorno sempre di più la sua piena e attiva complicità nel genocidio del popolo Palestinese messo in atto dallo stato nazisionista  di Israele/Netanyahu, vedi la notizia della mancata firma del governo italiano alla nota congiunta di 15 paesi per contrastare azioni di attacco di Israele verso la Global Sumud Flotilla 
Un governo quello italiano con tutta la becera corte di parenti al potere che sbeffeggia con arroganza come fanno appunto i fascisti la missione della Flotilla, con il ministro Tajani che dice che "gli attivisti della Flotilla vanno a loro rischio e pericolo".
Si! la missione è pericolosa e oggi ancor di più davanti al pesantissimo attacco dell'esercito terrorista di Israele entrato a Gaza City, ma la sfida della Global Sumud Flotilla s’è fatta concreta e reale! , tutte le barche sono in mare, le ultime sono salpate da Augusta. È una flotta d’acqua e di terra: in mare navigano le imbarcazioni, nei porti e nelle piazze si sta muovendo un equipaggio che ogni giorno cresce e lotta!
Una lotta che per un vero e forte sostegno al popolo palestinese e alla sua Resistenza deve porre al centro la lotta contro il governo Meloni, per cacciarlo.

La nota sottoscritta anche da Spagna, Slovenia e Irlanda: “Siamo per la pace e gli aiuti umanitari". Tra i firmatari manca il governo italiano. Intanto 21 navi della missione umanitaria sono partite dai porti tunisini

“Rivolgiamo un appello a Israele affinché si astenga da ogni atto illegale e violento contro la Flotilla. Ogni attacco o violazione del diritto internazionale avrà conseguenze”. È quanto si legge in una nota congiunta con cui un gruppo di 15 Paesi ha espresso il proprio sostegno alla Global Sumud Flotilla, la spedizione umanitaria che ha l’intento di forzare il blocco navale imposto da Israele su Gaza, e lanciato un avvertimento al governo di Benjamin Netanyahu dopo le aggressioni della scorsa settimana alle imbarcazioni partecipanti. L’8 e il 9 settembre, mentre una parte della Flotilla era alla rada nel porto di Tunisi, due attacchi incendiari, probabilmente portati da droni, hanno bersagliato la “Family” e la “Alma” senza causare feriti fra gli attivisti. 

Scorrendo la lista dei firmatari spicca la presenza di tre soli Paesi europei, Spagna, Slovenia e Irlanda; gli altri Stati aderenti sono Turchia, Bangladesh, Brasile, Colombia, Indonesia, Libia, Malesia, Maldive, Messico, Oman, Pakistan, Qatar e Sudafrica. I governi che appoggiano la missione affermano inoltre che “la pace e la prestazione di aiuti umanitari, assieme al rispetto del diritto internazionale, incluso il diritto umanitario, sono obiettivi condivisi".

Dopo le incertezze legate agli attacchi, 21 imbarcazioni della Flotilla sono partite dai porti della costa tunisina e al momento si trovano in acque internazionali fra Pantelleria e la Sicilia. (da L'Espresso)




 

 

 

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