Se questa altra battuta di Trump può
essere considerata quella di un esasperato imperialismo in crisi in cerca di
una via d’uscita, è certo che non è piaciuta affatto ai responsabili dei paesi
imperialisti europei che già in questa crisi hanno le loro gatte da pelare.
Uno dei portavoce di questo disaccordo è il quotidiano dei padroni il Sole 24 ore che accusa Trump che è “Alle prese con tre complessi fronti negoziali - Russia, Cina, India” di voler scaricare sull’Unione europea “l’onere finanziario dell'ipotetica operazione – e quello morale del suo insuccesso”, rimarcando
che si tratta di “Un caso di scuola del tipo di diplomazia - provocatoria, iperbolica, contraddittoria e non di rado dettata dall'interesse personale del Presidente - in voga a Washington.”Quindi sembra una proposta da
pazzi, visto che Trump, scrive ancora il quotidiano: “sembra anche ignorare sia
i legittimi interessi europei a non seguire gli USA sulla strada del
protezionismo, sia il fatto che il Presidente russo Putin, il suo omologo
cinese Xi Jinping e il premier indiano Narendra Modi - ovvero i tre leader che
Trump vorrebbe piegare e mettere l'uno contro l'altro - dieci giorni fa
confabulavano amabilmente tra loro al Vertice della Shanghai Cooperation
Organization.”
E della Sco il Sole 24 ore,
sempre rivolgendosi a Trump, fa la propria analisi: “non serviva solo a
lanciare un messaggio di sfida a Washington, ma poggiava su tre pilastri: i
rapporti strategici, consolidati e destinati a durare nel tempo tra India e Russia;
la no-limits partnership sancita nel 2022 tra Russia e Cina e ribadita proprio
la scorsa settimana dall'annuncio del gasdotto Power of Siberia 2; la necessità
da parte di India e Cina di rispondere alle guerre commerciali scatenate da
Trump, mitigando con un cauto pragmatismo la diffidenza reciproca che ha
caratterizzato il recente passato tra i due paesi.”
E in un crescendo di
preoccupazioni scrive “La proposta trumpiana di creare un cordone sanitario
intorno alle esportazioni indiane verso l'Occidente pare contraddittoria per
almeno due ragioni. Una è quella che proprio adesso “una delegazione di
negoziatori Ue stava preparando le valigie per tornare a Delhi, dove in questi
giorni sta lavorando a un ambizioso accordo di libero scambio reso urgente proprio
dal ritorno di Trump alla Casa Bianca.”
Con l'obiettivo di chiudere
questo accordo entro la fine dell'anno. L’Unione europea si augura così di
mettere su “una partnership paritaria e non macchiata dal vassallaggio così
ostinatamente cercato da Washington nei propri negoziati.”
Una proposta quindi rimandata
al mittente, che scomodato perfino Tajani: “mi pare difficile che l'Europa
possa imporre dazi al 100% al Cina e all'India", ma che aumenterà il
livello di scontro degli Usa di Trump e i paesi imperialisti che tratta come
suoi “vassalli”, ma che si attrezzano per difendere i loro “legittimi interessi”.
Trump viene criticato anche per la
sua “schizofrenia” quotidiana: un giorno dice (e fa) una cosa e un altro giorno
un’altra, come per esempio il tentativo di recuperare il rapporto con l’India,
alla quale ha affibbiato altri dazi del 50%, definendo Narendra Modi il suo “ottimo
amico”. Schizofrenia maligna visto che per il Sole 24 ore si tratta del “pretesto
per poter incolpare i partner europei di inazione e mancanza di volontà di
sopportare i sacrifici necessari a portare Putin al tavolo negoziale.”
Insofferenza quindi per le
sparate di Trump - che si mette contro tutti e vuole mettere tutti contro tutti
- e del suo protezionismo come metodo per uscire dalla crisi, ma assenza
di soluzioni alternative economiche credibili; tutto questo, mosse e contromosse,
guerra dei nervi tra paesi imperialisti e non solo, conferma il livello
acutissimo della crisi di un sistema sociale arrivato di fatto alla
putrefazione totale, e la faccia di Trump crediamo ne esprima il concentrato.

Nessun commento:
Posta un commento