lunedì 15 settembre 2025

pc 15 settembre – Trump cerca alleati in Europa per la sua guerra “commerciale” contro la Cina e l’India con la proposta di dazi al 100%

 
Per fare pressione su Mosca in quanto principale fornitore di energia a Cina e India, Trump ha avuto la bella idea di proporre a una delegazione di funzionari dell’Unione europea “in visita a Washington per discutere di sanzioni alla Russia” di imporre dazi del 100% appunto ai due “due colossi asiatici.”

Se questa altra battuta di Trump può essere considerata quella di un esasperato imperialismo in crisi in cerca di una via d’uscita, è certo che non è piaciuta affatto ai responsabili dei paesi imperialisti europei che già in questa crisi hanno le loro gatte da pelare.

Uno dei portavoce di questo disaccordo è il quotidiano dei padroni il Sole 24 ore che accusa Trump che è “Alle prese con tre complessi fronti negoziali - Russia, Cina, India” di voler scaricare sull’Unione europea “l’onere finanziario dell'ipotetica operazione – e quello morale del suo insuccesso”, rimarcando

che si tratta di “Un caso di scuola del tipo di diplomazia - provocatoria, iperbolica, contraddittoria e non di rado dettata dall'interesse personale del Presidente - in voga a Washington.”

Quindi sembra una proposta da pazzi, visto che Trump, scrive ancora il quotidiano: “sembra anche ignorare sia i legittimi interessi europei a non seguire gli USA sulla strada del protezionismo, sia il fatto che il Presidente russo Putin, il suo omologo cinese Xi Jinping e il premier indiano Narendra Modi - ovvero i tre leader che Trump vorrebbe piegare e mettere l'uno contro l'altro - dieci giorni fa confabulavano amabilmente tra loro al Vertice della Shanghai Cooperation Organization.”

E della Sco il Sole 24 ore, sempre rivolgendosi a Trump, fa la propria analisi: “non serviva solo a lanciare un messaggio di sfida a Washington, ma poggiava su tre pilastri: i rapporti strategici, consolidati e destinati a durare nel tempo tra India e Russia; la no-limits partnership sancita nel 2022 tra Russia e Cina e ribadita proprio la scorsa settimana dall'annuncio del gasdotto Power of Siberia 2; la necessità da parte di India e Cina di rispondere alle guerre commerciali scatenate da Trump, mitigando con un cauto pragmatismo la diffidenza reciproca che ha caratterizzato il recente passato tra i due paesi.”

E in un crescendo di preoccupazioni scrive “La proposta trumpiana di creare un cordone sanitario intorno alle esportazioni indiane verso l'Occidente pare contraddittoria per almeno due ragioni. Una è quella che proprio adesso “una delegazione di negoziatori Ue stava preparando le valigie per tornare a Delhi, dove in questi giorni sta lavorando a un ambizioso accordo di libero scambio reso urgente proprio dal ritorno di Trump alla Casa Bianca.”

Con l'obiettivo di chiudere questo accordo entro la fine dell'anno. L’Unione europea si augura così di mettere su “una partnership paritaria e non macchiata dal vassallaggio così ostinatamente cercato da Washington nei propri negoziati.

Una proposta quindi rimandata al mittente, che scomodato perfino Tajani: “mi pare difficile che l'Europa possa imporre dazi al 100% al Cina e all'India", ma che aumenterà il livello di scontro degli Usa di Trump e i paesi imperialisti che tratta come suoi “vassalli”, ma che si attrezzano per difendere i loro  “legittimi interessi”.

Trump viene criticato anche per la sua “schizofrenia” quotidiana: un giorno dice (e fa) una cosa e un altro giorno un’altra, come per esempio il tentativo di recuperare il rapporto con l’India, alla quale ha affibbiato altri dazi del 50%, definendo Narendra Modi il suo “ottimo amico”. Schizofrenia maligna visto che per il Sole 24 ore si tratta del “pretesto per poter incolpare i partner europei di inazione e mancanza di volontà di sopportare i sacrifici necessari a portare Putin al tavolo negoziale.”

Insofferenza quindi per le sparate di Trump - che si mette contro tutti e vuole mettere tutti contro tutti - e del suo protezionismo come metodo per uscire dalla crisi, ma assenza di soluzioni alternative economiche credibili; tutto questo, mosse e contromosse, guerra dei nervi tra paesi imperialisti e non solo, conferma il livello acutissimo della crisi di un sistema sociale arrivato di fatto alla putrefazione totale, e la faccia di Trump crediamo ne esprima il concentrato.

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