“Sul record di occupati ha fatto più Elsa Fornero che Giorgia Meloni”! Infatti, anche chi non capisce niente di “economia” si è accorto che l’aumento dei posti di lavoro vantato dalla Meloni in questo periodo è dovuto al fatto che, per effetto della riforma Fornero del 2012, l’età pensionabile è aumentata. E infatti il cosiddetto aumento riguarda soprattutto lavoratrici e lavoratori che hanno più di 50 anni! E purtroppo questo dato viene confermato anche dai morti sul lavoro che sono sempre più in età avanzata!
Questa battuta ironica del
quotidiano l’Inkiesta vuole smentire la propaganda che i membri di
questo governo non riescono ad abbandonare nemmeno per un minuto, a cominciare
dalla solita racconta balle fascista Meloni, che cerca sempre di ingrandire
l’azione politica del governo in maniera che più ridicola non si può: tutto
quello che fa è “grande”, “eccezionale”, che “accade per la prima volta”, cose
che non si vedevano “dai tempi di Garibaldi” e insopportabili cavolate di questo
genere. Balle in tutte le sfere, diffuse grazie ai mezzi di informazione
servili, per nascondere la realtà che il proletariato e le masse popolari di
questo paese subiscono.
In questo caso stiamo parlando dell’occupazione, della statistica che si occupa di fare i conti di quanti
lavoratori e lavoratrici ci sono in questo paese, e sono dati dell’Istat.E guardando i dati dell’Istat si
vede che “A luglio 2025 il numero di occupati, pari a 24 milioni 217mila, è in
crescita rispetto al mese precedente. Aumentano i dipendenti permanenti
(16 milioni 448mila) e i dipendenti a termine (2 milioni
567mila), mentre diminuiscono gli autonomi (5 milioni 202mila).”
Abbiamo visto a cosa è dovuto l’aumento
dei dipendenti “permanenti” mentre l’aumento di quelli a termine, poi, è
chiaramente il segno di un enorme lavoro precario, stagionale e anche qui “invecchiato”!
Mentre la diminuzione dei lavoratori “autonomi” è un esempio del
fallimento di tante piccole e piccolissime aziende di ogni tipo con ulteriore aumento
della disoccupazione.
Quindi, gli occupati con più
di 50 anni sono saliti di 408mila unità, mentre nella fascia 25-34 anni
invece di sole 6mila unità. Il dato che viene evitato dalla Meloni ecc.
è che si sono persi 36mila posti di lavoro nella fascia tra i 15 e i 24
anni e 160mila tra i 35 e i 49 anni.
Quindi si sono persi circa
200.000 posti di lavoro! Altro che milione di posti di lavoro in più!
E anche tenendo conto dell’invecchiamento
della popolazione “vediamo che i giovani non guidano più la crescita
occupazionale come era stato dopo la pandemia: gli under 35 perdono lo 0,7
per cento di occupati, gli over 50 crescono invece del 2,3 per cento.” Questo
significa che non ci sono “nuove assunzioni” come blatera la Meloni!
Ma la Meloni continua a parlare
di record, dimenticando “di dire che siamo ancora tra gli ultimi in Europa non
solo per tasso di occupazione, ma anche per il tasso di occupazione
femminile, quello di inattività e di disoccupazione giovanile.”
E visto che alla Meloni piace
parlare di numeri (solo quando le conviene), riportiamo quelli dell’Istat per
il quale il tasso di disoccupazione è sceso al 6 per cento, ciò vuole dire che ufficialmente
ci sono 1.572.000 disoccupati, ma qualche riga più sotto si legge che in
Italia ci sono ben 12.319.000 di inattivi tra i 15 e i 64 anni, cioè persone
disoccupate che non vengono classificate perché il lavoro non lo cercano
neanche più! Stiamo parlando di un enorme “esercito industriale di riserva” che
serve al capitalismo imperialismo per tenere bassi i salari. E si sa bene che
tra questi che statisticamente “non lavorano” ci sono quelli che lavorano nero
aiutando i padroni a incrementare i profitti.
“Ma non basta. Il tasso
di disoccupazione giovanile, al 18,6%, è il triplo della media.” Insieme naturalmente
al tasso sempre più basso di occupazione delle donne.
Ma ciò che smentisce più di tutto
i “record” della Meloni sono i dati “rivisti” periodicamente dall’Istat e cioè
quelli dell’occupazione totale! “…nella nuova serie destagionalizzata, il livello
dell’occupazione è stato rivisto al ribasso di 120mila unità e gli occupati
a luglio sono risultati in totale 24 milioni 217mila. Una correzione
corposa, che mostra come la crescita tendenziale dell’occupazione si sia
dimezzata rispetto al rimbalzo post pandemico, tornando al livello pre-Covid.
E allineandosi quindi anche con la debole crescita del Pil.”
Come si vede i dati vengono “interpretati”
a seconda delle intenzioni, e le intenzioni di questo governo moderno fascista è
quella di spargere bugie a piene mani per fare colpo sull’opinione pubblica.
Ma fra licenziamenti, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, contratti di solidarietà ecc. la realtà delle condizioni di lavoro, così come quelle dei disoccupati è ben diversa. La risposta, perciò, alle balle della Meloni non può che venire da una mobilitazione della classe operaia.
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