UN'INTERVISTA INDEGNA DI UN QUALSIASI "UOMO DELLE ISTITUZIONI": FIGURARSI SE A CONCEDERLA E' LA SECONDA CARICA DELLO STATO
Un episodio che accade frequentemente nelle librerie, il posizionamento errato di un libro – che risulta così messo “a testa in giù” – fa scoppiare una bufera politica e fa scoprire a chi scrive un’intervista concessa da Ignazio Benito Maria La Russa a tale Hoara Borselli che ci era sfuggita.
Il fatto sopra accennato è avvenuto dentro la libreria La Feltrinelli presente all’interno della stazione ferroviaria di Milano Centrale: qualcuno, per errore o volontariamente non è dato sapere, ha posizionato l’ultima fatica di tale Giuseppe Culicchia – dedicata alla vicenda di Sergio Ramelli – rovesciata.
Lo scritto è dedicato alla vicenda dell'omicidio del giovane fascista in questione, aggredito sotto casa - a colpi di chiave inglese - da alcuni militanti di Avanguardia Operaia, il 13 marzo 1975, e deceduto in ospedale quaranta giorni dopo, a causa delle ferite riportate.
L’edizione dello scorso martedì undici della cloaca massima dello pseudo giornalismo italiano d’accatto, il Giornale, dà voce a chi, all’epoca dei fatti, era coordinatore regionale del Fronte della Gioventù: egli ricostruisce a modo suo l’accaduto per poi smettere i panni istituzionali per riprendere il suo orbace.
L’attuale Vicepresidente della Repubblica Italiana afferma: «Purtroppo non era un fatto così raro. Succedeva con una certa frequenza che un ragazzo di destra venisse aspettato sotto casa e sprangato. Per inciso non capitò mai invece che ci fosse un agguato sotto casa di un ragazzo di sinistra».
Questa indegna dichiarazione del Presidente del Senato della Repubblica ci lascia basiti: in pratica, egli arriva a giustificare gli innumerevoli omicidi, perpetrati dai “camerati”, di giovani di sinistra soltanto perché sarebbero avvenuti lontani dall’abitazione degli stessi; si dovrebbe quanto meno scusare, ma siamo certi che non lo farà mai.
Bosio (Al), 14 marzo 2025
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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