La giornata internazionale d’azione a Taranto del 1° luglio si è
sviluppata dopo la importante partecipazione al G7 di Puglia, dove
nella manifestazione tenutasi a Fasano contro i governi imperialisti,
la presenza di Modi è stata oggetto di una forte contestazione
all’interno della grande manifestazione. Grandi pannelli hanno
riempito la piazza da dove partiva la manifestazione che denunciavano
l’operazione Kahaar e il ruolo di Modi nella guerra imperialista nel
sostegno al regime sionista di Netanyahu, insieme vi erano immagini
dei prigionieri politici, delle popolazioni massacrate, ma nello
stesso tempo le immagini della più grande guerra popolare in corso.
I manifestanti hanno
fortemente solidarizzato e si sono stretti intorno a questi cartelli
e alle voci di denuncia, controinformazione, appello alla solidarietà
del Comitato Internazionale di sostegno alla guerra popolare in
India. La stampa nazionale internazionale ha dovuto riprendere queste
immagini e farle circolare su scala mondiale. Anche nel corso del
corteo vi è stato un vibrante discorso di una compagna, facente parte del Comitato internazionale.
La solidarietà al
popolo palestinese e la lotta contro la guerra si sono quindi fuse
con la denuncia del regime di Modi, servo dell’imperialismo e delle
multinazionali.
Il primo luglio ha portato nel cuore della città di Taranto l’onda di questa manifestazione, con un presidio nella piazza principale, supportato da striscioni, cartelli, foto e immagini video.
Taranto è la città della più grande acciaieria d’Europa nelle mani dei padroni indiani Mittal, recentemente estromessi, e di altri padroni indiani, Jindal, che ora vogliono metterci le mani. Per questo importanti in questa città sono state le iniziative tra gli operai dell’Acciaieria, con volantini e incontri alle portinerie della grande fabbrica.
E proprio l’organizzazione dei lavoratori, Slai cobas per il sindacato di classe, che aderisce ed è parte attiva del Comitato internazionale, ha voluto caratterizzare la giornata del 1° luglio sottolineando il legame tra le masse popolari indiane e la guerra popolare e i lavoratori indiani in Italia, ponendo al centro - con un manifesto molto appoggiato dalle masse - l’orribile morte per mano dei padroni schiavisti italiani di Satnam Singh, bracciante di Latina, dove lavorano centinaia di lavoratori Sikh.Ma si è fatto di più,
attraverso una squadra durante la serata della manifestazione si è
andati là dove c’erano gruppi di immigrati, sia di origine
africani sia di origine asiatica. Attivisti del Comitato
Internazionale hanno spiegato a gruppi di migranti il significato
della giornata internazionale, hanno fatto appello alla solidarietà
internazionalista e ad intraprendere la via della guerra popolare sia all’interno dei paesi imperialisti sia dei paesi oppressi
dall’imperialismo.
Alla manifestazione
hanno partecipato anche gruppi solidali con la Palestina del
territorio.
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