Mercoledì ventinove novembre è finalmente crepato, alla pazzesca – per gentaglia come lui – età di cento anni, Heinz Alfred Kissinger, meglio noto come Henry, il nome assunto dopo essere approdato negli Stati Uniti d’America.
Questo politicante statunitense è famoso soprattutto per il suo ruolo in molti colpi di Stato in giro per il mondo attuati, con la complicità della Central Intelligence Agency, per fermare la travolgente avanzata del socialismo a livello mondiale.
Il più famoso di questi episodi, nonché l’unico che lo ha visto ufficialmente implicato, è quello accaduto il giorno 11 settembre 1973 in Cile, quando il generale Augusto Pinochet Ugarte rovesciò il legittimo governo di Unità Popolare guidato dal socialista Salvador Guillermo Allende Gossens.
Non solo, ma nella sua veste di Segretario di Stato ai tempi delle presidenze di Richard Nixon ed Henry Ford, ha appoggiato e foraggiato le guerriglie anticomuniste nel continente africano, con particolare riguardo per l’Angola ed il Mozambico.
Se ancora non bastasse crediamo sia assolutamente necessario ricordare che costui fu l’ideatore della strategia di vietnamizzazione della guerra che vedeva le due parti di quel Paese combattersi per eliminare l’altra dalla scena mondiale.
Attenzione: non lavorò per porre fine al conflitto fratricida tra Hanoi e Saigon, ma soltanto per abbandonare i suoi lacché al potere al Sud, ormai sull’orlo della sconfitta – avvenuta definitivamente il 30 aprile 1975 – per non coinvolgere gli Usa nella débâcle finale.
Con questo suo curriculum vitae gli unici che possono piangerlo sono, oltre evidentemente – sempre che ne abbia – i suoi parenti, gli imperialisti ed i fascisti di ogni risma in ogni angolo del mondo: certamente non i proletari ed i sinceri democratici che sono sempre stati il suo bersaglio preferito.
Bosio (Al), 1° dicembre 2023
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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