I giornali al servizio del governo Meloni fasciosessista attaccano cartelli e slogan del Mfpr e la protesta alla sede pro vita
Non gli sono andati giù: la solidarietà alla Palestina e gli slogan contro Israele, gli attacchi al governo Meloni, l'attacco contro la polizia nel blitz a Pro Vita, ma anche la denuncia dell'unità Meloni-Schlein.
Bene. Vuol dire che questi obiettivi della lotta li preoccupano, e questa lotta dobbiamo sempre più perseguire.
Dei fogliacci: Il Giornale, LaVerità, Il Fatto riportiamo solo alcuni titoli che dicono tutto
7 Colli - Salvini: al corteo violenza e intolleranza contro Israele e governo
...E su un altro con la foto della premier Giorgia Meloni e della segretaria del Pd Elly Schlein la scritta: “Unità sui nostri corpi? Non in nostro nome”. E ancora: “Per Giulia, per tutte le donne uccise estendiamo rumore e rivolta femminicidi/stupri fatti da uomini che odiano le donne ma preparati da governo e Stato”. Come volevasi dimostrare. Quanto ai numeri al lotto dati dalla sinistra sul numero dei partecipanti, attendiamo i dati della questura..."
Il secolo d'Italia - La piazza fucsia in preda all’antifascismo. Insulti alla Meloni e bottiglie contro la sede di Pro Vita
Contro il governo Meloni fascista scateniamo la furia delle donne, serve un movimento femminista proletario rivoluzionario”. È l’emblematico cartello esposto al Circo Massimo poco prima della partenza. Su un altro campeggia la foto della premier Giorgia Meloni e della segretaria del Pd Elly Schlein la scritta “Unità sui nostri corpi? Non in nostro nome”. E ancora: “Per Giulia, per tutte le donne uccise estendiamo rumore e rivolta femminicidi/stupri fatti da uomini che odiano le donne ma preparati da governo e Stato”.
Adnkronos - 25 novembre, "500mila al corteo a Roma". Striscione e fumogeni davanti a Pro Vita
...E, ancora: "Contro il governo Meloni fascista scateniamo la furia delle donne, serve un movimento femminista proletario rivoluzionario". Su un altro con la foto della premier Giorgia Meloni e della segretaria del Pd Elly Schlein la scritta: "Unità sui nostri corpi? Non in nostro nome". E ancora: "Per Giulia, per tutte le donne uccise estendiamo rumore e rivolta femminicidi/stupri fatti da uomini che odiano le donne ma preparati da governo e Stato". In mezzo ai tanti cartelli anche bandiere palestinesi...
"...Un grande evento di massa, ha visto cori e insulti contro la premier Giorgia Meloni e attacchi a Israele. Come era scontato, dopo aver visto il manifesto dell'associazione Non una di meno. "Meloni fascista complice sionista", "Israele criminale, Palestina immortale": questi alcuni degli slogan urlati dalle attiviste del "Movimento femminista proletario rivoluzionario" sabato 25 novembre al Circo Massimo citati dal Corriere della Sera...
"Unità sui nostri corpi? Non nel nostro nome". Così recita uno striscione al Circo Massimo che ritrae Elly Schlein e Giorgia Meloni che si danno la mano. "Così Schlein legittima la Meloni, legittima un Governo fascio-sessista, all'insegna di Dio, patria, famiglia. "Da questo punto di vista l'operato di Schlein è inaccettabile", spiega Donatella, attivista del Movimento femminista proletario rivoluzionario, che regge in mano il cartellone. "Noi non vogliamo unità con chi ogni giorni ci toglie anche i minimi diritti con il suo modello Medioevo", aggiunge un'altra militante...
Foto e video della grande manifestazione a Roma del 25 novembre - Comunicato di Nudm
La marea al Circo Massimo era straripante e incontenibile. In questo 25 novembre, che da otto anni politicizziamo e rendiamo precipitazione delle nostre mobilitazioni quotidiane, abbiamo portato tutto ciò che vogliamo, per una trasformazione radicale della nostra società, impregnata di violenza e cultura dello stupro.
Abbiamo ribadito che siamo al fianco del popolo palestinese. Non ci sono margini di ambiguità in questa storia di colonialismo, razzismo e violenza, tesa a cancellare il territorio palestinese e, soprattutto, il suo popolo.
Abbiamo urlato contro Valditara e il progetto sull’educazione all’affettività: crediamo davvero 30 ore settimanali extracurricolari possano essere sufficienti per contrastare la violenza di genere?
Abbiamo denunciato la vittimizzazione secondaria che la narrazione giornalistica esercita su chi subisce violenza.
Abbiamo invaso il Colosseo. Perché non ci stanno facendo uno sgarbo, ci stanno uccidendo. Ogni giorno. E il governo Meloni ha prodotto un contrasto solo formale e sensazionalistico alla violenza, inasprendo le pene, strumentalizzando gli stupri di Palermo e Caivano, militarizzando il linguaggio e i territori considerati “problematici” a causa della povertà e della marginalità sociale, evidenziando ed accrescendo un antimeridionalismo sempre più feroce e discriminatorio. Il governo tace invece sulle misure reali per il contrasto alla violenza, come il reddito di autodeterminazione, l’allargamento dei criteri di assegnazione per le case popolari e, più in generale, le garanzie per il diritto all’abitare, sottraendo fondi ai servizi e al welfare svincolati dalla famiglia, e centrati sulla libertà di scelta.
Abbiamo sanzionato la sede di ProVita&Famiglia, espressione del patriarcato becero e anti-scelta. Sui nostri corpi scegliamo noi! In Italia l’accesso all’aborto continua a essere ostacolato e negato.
Qui, la polizia, che in questi giorni ha dato spettacolo con post e dichiarazioni in supporto alle donne e contro la violenza di genere, ha picchiato le manifestanti, una delle quali è ancora in ospedale per accertamenti.
Abbiamo gridato forte fino a perdere la voce, abbiamo ballato per sfogare la nostra rabbia. Abbiamo camminato insieme, in cinquecentomila. Sì, eravamo oltre mezzo milione a Roma.
se domani non torno, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.
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