La manifestazione proletaria di ieri, 13 maggio, a Firenze
ha portato in piazza centinaia di lavoratori tessili Si.Cobas di Prato e Campi
Bisenzio, operai del collettivo GKN, operai Sial Cobas di Piaggio Pontedera
(Pisa), lo Slai Cobas psc che ha diffuso un volantino e affisso alcune
locandine sulla manifestazione e anche sulla rivolta in Francia, studenti dei
collettivi e universitari, alcuni lavoratori del pubblico impiego di associazioni
sindacali di base (USB, Cobas conf) e politiche (Pap, carc e pmli).
Il corteo dei lavoratori Si Cobas inizialmente si era concentrato davanti alla Stazione S.M.Novella per poi raggiungere la piazza S.M.Novella. I lavoratori hanno indossato dei gilet gialli con le scritte “stop allo sfruttamento dei brand”, “diritto di sciopero”, “tempo e vita”, “8x5”.
Da questa piazza è poi partito il corteo per arrivare in centro, con alla testa gli operai tessili, quelli che per i padroni e i grandi marchi devono essere invisibili, che producono ricchezza per i brand del lusso e miseria per sé stessi, con contratti da fame per 12 ore di lavoro, 7 giorni su 7, senza ferie né malattia, sfruttati lontano dalla città e dalle vetrine della moda, picchiati dalla polizia e dai servi fascisti dei padroni, colpiti dalla repressione di questo Stato che intende impedire l’azione sindacale del sindacato Si Cobas che li organizza con i fogli di via e attaccare il diritto di sciopero, da Prato, Campi Bisenzio a Pieve Emanuele, a Piacenza. Quei lavoratori tessili ieri in centro a Firenze si sono fatti vedere e sentire, sfidando padroni e Stato, sbattendogli in faccia la propria dignità e senza piegarsi alle misure repressive poliziesche.
Nei giorni precedenti la manifestazione questi lavoratori avevano scioperato contro i provvedimenti fascisti dei fogli di via, uno sciopero, assieme allo schieramento solidale che si è espresso, che ha pesato sulla decisione della Questura di Firenze di cancellare quello al coordinatore Luca Toscano. Ora è rimasto in piedi solo quello nei confronti di Sarah Caudiero.
Davanti ai negozi dei grandi marchi della moda del lusso, difesi da polizia e carabinieri, quei fogli di via
sono stati stracciati letteralmente dai lavoratori mentre rivendicavano il diritto a non essere più schiavi, “tocca uno tocca tutti”, “Luca e Sarah siamo noi tutti”, “lotta dura senza paura”, diritto di sciopero e libertà sindacale.I lavoratori hanno espresso solidarietà alle manifestazioni in Pakistan che hanno portato morti in piazza a Peshawar per l'arresto dell'ex primo ministro Khan.
Il corteo ha terminato il suo cammino poi davanti alla
stazione di S.M.Novella esprimendo la solidarietà ai lavoratori caricati dalla polizia a Pieve Emanuele.
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