venerdì 3 febbraio 2023

pc 3 febbraio - Profitti al massimo e salari al minimo… La battaglia per gli aumenti salariali è giusta, doverosa e urgente… come è urgente studiare il Capitale

 

Questi riquadri ripresi dal ‘Il Cruscotto del lavoro metalmeccanico’ presentato pubblicamente dalla Cisl il 24 gennaio scorso dicono in maniera esplicita quanto i padroni hanno fatto profitti e gli operai hanno perso del loro salario in tutti questi anni.

A questo abbassamento dei salari la Cisl ha contribuito in mille modi aiutando i padroni con accordi, contratti ecc. ecc. e il “cruscotto” (su cui torneremo) che hanno presentato è appunto pieno di questa posizione; una frase su tutte per adesso: “la produttività, malattia storica dell’economia italiana, è cresciuta di 15 punti percentuali in un decennio”.

Questa è proprio la voce del padrone che si lamenta di questa “malattia storica”, mentre la Cisl porta la cifra per dire che nonostante la crisi, la produttività è aumentata, cioè gli operai hanno lavorato di più e più intensamente!

Questa non è una novità visto che “il capitalista cerca costantemente di ridurre i salari al loro limite fisico minimo e di estendere la giornata di lavoro al suo limite fisico massimo…” come dice Marx in Salario, prezzo e profitto dove aggiunge, per rafforzare, che “La tendenza generale della produzione capitalistica non è di elevare il salario normale medio, ma di ridurlo.

È per questo che serve una battaglia quotidiana sul salario, e non solo, ancora Marx: “Se la classe operaia cedesse per viltà nel suo conflitto quotidiano con il capitale, si priverebbe essa stessa della capacità di intraprendere un qualsiasi movimento più grande.

A questo battaglia dobbiamo affiancare quella della formazione teorica!

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