mercoledì 1 febbraio 2023

pc 1 febbraio - Pubblichiamo due testi dell'organizzazione marxista-leninista Fronte dei lavoratori dell’Ucraina - per far conoscerne le posizioni e discuterle

Per chiarezza 

noi siamo marxisti-leninisti-maoisti e consideriamo quella in corso in Ucraina una guerra interimperialista tra USA/NATO/UE - Italia compresa e imperialismo russo. Il governo Zelensky con dentro i nazisti è una pedina dell'imperialismo e non difende quindi nè il diritto dell'autodeterminazione delle nazioni e meno che mai gli interessi dei proletari e masse popolari e quindi sosteniamo tutti coloro che lo combattono di parte proletaria all'interno, così come le analoghe forze in Russia che siano contro l'invasione e la classe dominante in Russia.

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Un oligarca diacono sotto attacco delle sanzioni di Zelensky

Zelenskyy ha imposto sanzioni personali da parte del Consiglio di Sicurezza e Difesa Nazionale ad una serie di figure religiose dell’UOC-MP [la Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca]. Le sanzioni più eclatanti non riguardano tanto il clero quanto l’oligarca Vadym Novynskyi.

Vadym Novynskyi, diacono dell’UOC-MP, è l’ottavo ucraino più ricco, con una fortuna di oltre un miliardo di dollari USA. Ha accumulato il suo capitale in molti settori: dalla produzione di gas, redditizia in un momento di crisi energetica (la società è Enwell Energy), alla partecipazione del 25% in Metinvest [colosso dell’acciaio e del ferro], che condivide con il maggior sfruttatore del Paese, Akhmetov.

Le sanzioni imposte dal decreto del presidente hanno provocato una serie di conseguenze negative per l’uomo d’affari: il blocco dei beni, l’impossibilità di ritirare capitali dall’Ucraina, la sospensione di tutte le operazioni commerciali, la cessazione di tutte le licenze per l’utilizzo del sottosuolo, il divieto di privatizzare le proprietà statali e persino l’acquisizione della proprietà di appezzamenti di terreno. I beni

di Novynskyi si salveranno solo grazie al trasferimento anticipato della loro gestione al figlio e ad alcune particolarità legali, ma solo fino a quando le autorità statali non inizieranno a indagare sui suoi parenti e sui suoi manager. Tra l’altro, l’oligarca sanzionato ha trasferito con successo i beni della sua holding a un trust cipriota 6 giorni fa, cosa che sarebbe stata impossibile se il presidente si fosse affrettato a firmare il suo ordine. Ma noi non siamo dei “temerari”, e sappiamo quindi che il presidente difende sempre e solo gli interessi del popolo e che non ci possono essere suoi intrighi per ragioni di affari. Ma perché lo Stato ucraino capitalista punisce il suo oppositore, che è un oligarca-monopolista?

I motivi sono già stati indicati in nostri numerosi materiali: la pressione del debito costringe [il governo] a trasferire i profitti nei portafogli degli imperialisti occidentali attraverso la mediazione delle imprese statali. È stato questo interesse economico, e non la lotta contro le spie russe nell’UOC-MP, a portare alla repressione di questa comunità religiosa, oltre che a sanzioni contro singoli individui. Questi eventi sono anche un segnale per il signor Akhmetov, perché l’esempio del suo socio/concorrente commerciale dimostra chiaramente cosa attende i nostri oligarchi in caso di disobbedienza, se cioè non accettano di avere un ruolo secondario rispetto alle multinazionali occidentali e alla loro volontà, che viene imposta attraverso le riforme legali della “integrazione europea”.

E la classe operaia? Dobbiamo forse sostenere la sconfitta dell’odiato speculatore Novinsky? O è meglio schierarsi con l’oligarchia indebolita per formare un “ampio fronte democratico antimperialista”? La nostra risposta a queste proposte è risoluta: “No!”.


In fin dei conti, tutte le parti in conflitto combattono solo per aumentare lo sfruttamento dei salariati comuni, per trarre profitto dalla guerra, che ha causato un enorme aumento del prezzo delle materie prime, che stanno esportando dal Paese con un entusiasmo senza precedenti. E queste forze sono anche solidali sulla questione di mandarci al fronte a morire per “la democrazia, la libertà e il collegamento con l’UE”. Un fronte democratico antimperialista efficace e ampio (dal momento che il 99% degli ucraini non appartiene ai circoli più stretti dell’oligarchia finanziaria) è possibile solo a condizione che, sotto la bandiera e gli slogan dell’internazionalismo proletario e dell’instaurazione di un governo diretto della classe operaia, gli schiavi salariati del capitale formino sindacati militanti, organizzazioni per la difesa dei loro diritti, circoli marxisti, ecc. Un tale fronte può essere guidato solo dalla parte cosciente del proletariato, cioè da un partito proletario militante e determinato. Questo è esattamente il tipo di partito che vogliamo!

 

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Messaggio dal Fronte dei lavoratori dell’Ucraina marxista-leninista alla manifestazione di Roma del 3 dicembre

Cari compagni italiani,

Noi, l’organizzazione marxista-leninista Fronte dei lavoratori dell’Ucraina, scriviamo questa lettera ai lavoratori e ai comunisti italiani in relazione alla difficile situazione – la guerra imperialista. Da quasi un anno, lavoratori ucraini e lavoratori russi si uccidono tra di loro per i profitti degli oligarchi che la restaurazione del capitalismo ha generato. Questa situazione [di guerra] è usata dai vertici per rafforzare l’apparato repressivo e introdurre leggi antioperaie neoliberiste, attribuendo la causa di tutto al “tempo di guerra”. Tuttavia, la guerra non ha colpito solo i popoli slavi orientali, che un tempo avevano partecipato alla Rivoluzione d’Ottobre e combattuto fianco a fianco contro il giogo fascista. In Europa si fa sentire la pressione delle sanzioni, che molti di voi forse avranno già provato di persona. Mentre la Russia vuole realizzare con mezzi militari una redistribuzione delle sfere di influenza, gli imperialisti occidentali non solo non vogliono perdere la loro influenza in Ucraina, ma riescono anche ad ottenere il massimo profitto dalla fornitura di armi. La guerra apre nuovi mercati alla borghesia. Se vince il governo ucraino, gli imperialisti occidentali rafforzeranno la loro posizione nel nostro paese; se vince il governo russo, la Russia otterrà nuovi mercati. E ad ogni semplice lavoratore toccherà tollerare ogni umiliazione e sanzione. Non importa chi sia: ucraino, russo o italiano. Non per niente la moglie del nostro presidente, Elena Zelenskaya, ha affermato che gli ucraini sono pronti a stare senza luce e riscaldamento per due o anche tre anni. Indipendentemente dall’esito degli eventi, la classe dirigente borghese riceverà il massimo beneficio, mentre la classe operaia di tutti i paesi sentirà ancora di più il peso dell’alienazione e dello sfruttamento. Ancora di più i proletari inizieranno a sentire la disuguaglianza sulla propria pelle, e chiunque non sia d’accordo verrà represso con la forza.

Questo ci dimostra ancora una volta che i lavoratori dei diversi paesi hanno molte più cose in comune tra loro che con i capitalisti loro connazionali.

Ecco perché è molto importante lottare contro l’escalation dei conflitti da tutti i fronti di questi conflitti. I comunisti europei devono lottare contro l’introduzione delle truppe della NATO e la fornitura di armi, mentre allo stesso tempo i comunisti russi devono combattere contro la mobilitazione delle persone al fronte, sviluppare sentimenti contro la guerra, e noi comunisti ucraini dobbiamo sviluppare la coscienza di classe tra le masse. La fornitura di armi, l’introduzione delle truppe NATO porteranno solo a ulteriori spargimenti di sangue e al rafforzamento del blocco imperialista. La crisi si svilupperà ancora di più. I lavoratori ucraini, russi ed europei si annegheranno a vicenda nel sangue, e ancora più saranno le madri che non potranno aspettare il ritorno dei loro figli da una guerra che non porterà nulla di buono. Con il rafforzamento degli imperialisti le guerre non finiranno. Il capitale ha necessità di incrementarsi, e i paesi imperialisti sono sempre pronti a commettere qualsiasi crimine che porti un profitto del 300%, giusto? Questo darà solo inizio alle prossime guerre. Tuttavia, c’è una chiave per mettere fine a questo ciclo [di guerra e di sfruttamento]: il socialismo, in cui ogni essere umano è fratello dell’altro essere umano. Apprezziamo molto il fatto che i compagni italiani comprendano il significato di questo conflitto e quanto sia importante l’unità internazionale dei lavoratori. Comunisti italiani, attivisti sindacali, lavoratori e studenti marxisti, vi auguriamo pazienza e determinazione nella lotta contro i neofascisti recentemente saliti al potere. Distinguete chiaramente tra i socialsciovinisti che sosterranno sempre il proprio governo o quello di qualcun altro stato, per un dubbio guadagno, tradendo gli interessi dei lavoratori. L’importanza della lotta contro il socialsciovinismo è la chiave del successo del movimento rivoluzionario. È necessario spiegare agli operai perché i socialsciovinisti sono i nemici degli operai. È anche importante spiegare ai lavoratori che i neofascisti non sono loro amici.

I fascisti amano molto lanciare slogan populisti di sinistra, guadagnando così il sostegno della gente. È così che ci raggiravano i nostri estremisti di destra, e agiscono nello stesso modo anche i vostri. L’intervista della Meloni è stata molto rivelatrice, quando si è detta molto preoccupata del fatto che il colonialismo francese esista ancora, ignorando la presenza delle multinazionali italiane nei paesi della periferia. La nostra vecchia generazione di sinistra, che esisteva prima del 2013-2014, non è riuscita a far fronte a questo compito. Molti hanno apertamente sostenuto il LDPR o il colpo di stato di Maidan, molti hanno sottovalutato le forze di estrema destra a causa della loro marginalità. Tuttavia, abbiamo la possibilità di sistemare tutto, proprio come gli italiani hanno una grande possibilità di rafforzare il movimento comunista.

In conclusione, vorrei richiamare una citazione classica che non perderà mai la sua rilevanza finché i lavoratori lottano contro questo sistema di sfruttamento: “Lavoratori di tutti i paesi, unitevi”.

le traduzioni in italiano sono prese da pungolo rosso

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