Il 14 luglio scorso c’è stato un incontro al Mise tra l’assessore
regionale alle Attività produttive Turano della Regione Siciliana e il ministro
leghista dello sviluppo economico Giorgetti, in particolare sul petrolchimico
di Siracusa.
Giorgetti avrà alla fine ceduto alle insistenze dell’assessore
(e di Musumeci) per fare almeno un incontro (e una foto da mostrare in giro!). Questa
insistenza della Regione Siciliana è dovuta essenzialmente alla quantità di
soldi che potrebbero arrivare una volta approvato l’accordo di programma che
sarebbero un grande aiuto nella propaganda in occasione delle prossime elezioni
regionali di novembre.
Ricordiamo che in questi giorni sono stati sbloccati i soldi
dell’aiuto di Stato per altri accordi di programma: i 50 milioni per
investimenti a Torino su automotive e aerospazio e quelli per gli autobus
elettrici, che riserva al settore 80 dei 300 milioni di euro stanziati
dal Pnrr.
Dallo scarno comunicato della Regione Siciliana (da parte
del Ministero non c’è una parola!) si capisce che il ministro, in questo caso,
invece, ha solo ascoltato e ripetuto quello che aveva già fatto sapere in
proposito, e cioè che «L’area di crisi complessa per il Petrolchimico
siracusano richiesta dalla Regione … non è stata definitivamente archiviata
e resta una via percorribile, tuttavia è emersa la necessità di un confronto
permanente per monitorare la situazione e per elaborare strategie adeguate alle
mutevoli condizioni geopolitiche ed economiche».
Davanti a questa risposta di fatto negativa, il comunicato
dell’assessore dice che «Ci sono tutte le condizioni per avviare una positiva
sinergia tra Regione Siciliana e Mise sulle iniziative per tutelare il Polo
petrolchimico siracusano e tutto il comparto industriale dell’Isola». Ma dove l’ha
vista la “sinergia”? a quanto pare è rimasto comunque soddisfatto perché
aggiunge che «Avere l’attenzione e l’impegno del Mise e del ministro Giorgetti
- prosegue Turano - su un dossier tanto delicato come quello del Petrolchimico
di Siracusa è sicuramente un ottimo punto di partenza.»
Già che c’era l’assessore ha chiesto anche altro: «Ho
chiesto però al ministro pari impegno [ma quale impegno? ndr] per Termini
Imerese e Gela che attendono ancora il rinnovo dell’accordo di programma»
Che non si vedono spiragli in questa situazione lo dice il
presidente della Meccatronica, Mineo, in un suo immediato comunicato di
commento sull’incontro ed “elogio” per l’attività dell’assessore, pubblicato
dal Gds: «Bene ha fatto l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo
Turano, a chiedere al ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti un impegno
immediato sul rinnovo dell’accordo di programma per l’area di crisi complessa
di Termini Imerese, fermo da troppo tempo. Ci aspettiamo un riscontro immediato
da parte del Mise alla legittima richiesta della Regione, che per la sua parte
ha già confermato il finanziamento dell’accordo».
Che il problema stia tutto nella sicurezza del “finanziamento”,
nei soldi freschi che devono arrivare, di fatto un investimento pubblico,
come lo è per gli altri accordi di programma!, lo si capisce dal fatto
che le aziende che dovrebbero investire non hanno ancora nemmeno presentato i
piani industriali! “…stiamo lavorando con le aziende ai piani industriali che
presenteremo al più presto.” Dice Mineo, cioè siamo fermi agli studi di
fattibilità!
A questi brutti e sporchi giochi di padroni affamati di soldi pubblici e amministratori in cerca di potere e visibilità, che si scambiano pure complimenti a vicenda, gli operai coinvolti devono dare una risposta con una presa di posizione e mobilitazione, perché senza un loro intervento diretto le condizioni non possono che peggiorare.
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