sabato 16 luglio 2022

pc 16 luglio - La UE finanzia ulteriormente il golpista Al Sisi per i respingimenti antiimmigrati. Con il governo Draghi sono cresciuti l'export di armi per la repressione interna, le deportazioni, i profitti ENI in Egitto

La UE ha stanziato 80 milioni di euro a favore della Guardia costiera egiziana contro i flussi migratori verso l'Italia.

Export di armamenti, un anno da record per i padroni delle armi, con il governo Draghi che ha fornito armamenti all' Egitto per 773 milioni. 

A determinare la necessità di mantenere stabili le relazioni con l’Egitto, anche l’interesse per le sue fonti energetiche: “L’ENI gioca un ruolo da protagonista nell’economia egiziana, a partire dall’approvvigionamento energetico garantito dal giacimento di gas naturale di Zohr”, scrive la Commissione parlamentare d'inchiesta su Regeni.

Trattative top secret tra l’Italia e Il Cairo finalizzate a facilitare le deportazioni in Egitto di migranti egiziani “irregolari” in cambio di nuovi aiuti militari: l’Italia ha aumentato le procedure di deportazione di cittadini egiziani. Nel periodo compreso tra il marzo e il maggio 2022 il Viminale ha noleggiato tre aeromobili per altrettanti servizi di rimpatrio di migranti (“tra 60 e 120”), con tanto di scorta di oltre 300 operatori di polizia.

In questo contesto di "cooperazione" repressiva continua ad essere insabbiato il processo per le torture che hanno portato alla morte di Giulio Regeni: la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro lo stop deciso dal Gup (e prima ancora dalla Corte di Assise di Roma) del processo nei confronti dei quattro agenti dei servizi segreti egiziani imputati.

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