Anche nell’attuale “caos” economico e politico mondiale, i rappresentanti dei padroni francesi e italiani (rispettivamente Medef-Confindustria) si sono incontrati ieri per la prima volta dopo la firma, novembre 2021, del “Trattato del Quirinale per una Cooperazione bilaterale rafforzata” con l’obbiettivo di «… far vivere questo trattato bilaterale, svilupparlo sul piano economico nell’attuale contesto europeo». (v. A&F 11/7)
Carlo Bonomi per i padroni italiani e Geoffroy Roux de Bézieux, per quelli francesi, insieme ad un “parterre di ministri e ceo di grandi gruppi come Dassault, Avio, Crédit Agricole, A2A” si incontrano per affrontare i problemi posti da un “mercato globale sempre più competitivo” per cui
“C’è tanto da discutere, da cantieri strategici come idrogeno, batterie elettriche, spazio, al sostegno europeo di fronte alla crisi provocata dalla guerra in Ucraina, ad alleanze industriali promettenti…”Proprio per questo, Bernard Spitz co-presidente della
Commission Europe e International del Medef, insiste sulle “complementarità”
che “già funzionano bene tra la Francia e l’Italia in molti settori”, «Ci sono tante
nuove sfide da raccogliere – prosegue – in particolare nell’energia [che
Bonomi vuole nucleare, ndr], nella Difesa, nel finanziamento
della transizione energetica e digitale».
Tra le sessioni previste ci sono appunto: “‘La transizione
energetica e gli shock geopolitici’, ‘Il finanziamento della transizione
verde e digitale’, ‘Difesa, sicurezza e spazio: sinergie franco-italiane’”.
Su tutto questo non solo “hanno invitato i loro governi e
legislatori europei a creare un ambiente [favorevole !, ndr] che protegga la
loro competitività e faciliti la loro cooperazione” ma chiedono anche “un ripensamento
del mix energetico e un ampliamento della tassonomia a tutte le energie
decarbonizzate” allontanando di fatto quanto più possibile nel tempo la “transizione
ecologica”, ma soprattutto “evidenziano lo sforzo pedagogico [proprio
così, ndr] da compiere in prospettiva di decisioni impopolari
che saranno prese dai governi entro il prossimo inverno.”
Come si vede i padroni “Nonostante il contesto politico
complicato, con Emmanuel Macron che non ha una maggioranza assoluta in
Parlamento e le elezioni italiane dell’anno prossimo” non si lasciano
impressionare dagli eventi, anzi, forti di governi al loro completo servizio,
che finanziano qualsiasi “transizione” e li accompagnano nell’“economia di
guerra”, vedono questi eventi come occasioni per rilanciare la cooperazione tra
padroni per rafforzarsi nello scontro globale fatto di crisi/guerra.
«L’asse franco-italiano può diventare una vera potenza
nella trasformazione dell’Europa», conclude Spitz” (una frase che somiglia
troppo a quelle del fascismo) e che si era già speso in passato per un accordo
anche con i padroni della confindustria tedesca (Bdi) «Formando così un
triangolo in cui però ogni lato deve funzionare».
Le richieste pressanti dei padroni europei ai loro governi si
trasformeranno in “riforme”, leggi, tese ad accompagnare la gigantesca ristrutturazione
industriale, innanzi tutto, nella concorrenza mondiale che su questa base non
può che acutizzarsi ancora di più, così come si acutizzano tutte le altre
contraddizioni già in atto.
Allo stesso tempo, ogni passo che si concretizza nel rafforzamento
della cooperazione tra padroni imperialisti non può che scaricarsi sul
proletariato e le masse popolari, le quali sono obbligate a rispondere alle loro
“decisioni impopolari”, che comprendono la guerra, con una propria
unione internazionale e una lotta dura e determinata.
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