Il governo capeggiato da Draghi, uomo espressione molto riconosciuta ed elevata della banca centrale europea, funzionario italico ma al servizio dell’interesse generale della borghesia imperialista europea, ha coalizzato pressoché tutti i partiti
Questo governo è diventato un governo senza parlamento che è diventata solo una cassa di risonanza. I deputati che non si allineano vengono considerati nemici dell’interesse nazionale, alcuni di loro fanno un’opposizione che dura “due giorni”. Altri dicono che il governo ha detto di garantire tutti, ma poi difende gli interessi solo della borghesia; questa opposizione rappresentata da M5S, è un pezzo della tradizionale opposizione della piccola borghesia, che non ha avuto né il riconoscimento della borghesia, né quello delle masse. Vi sono altri 4/5 deputati che dicono: in questo parlamento non c’è opposizione quindi bisogna andare tra le masse, ma quando dicono “masse” pensano e vanno dai sindacalisti...
Questo governo è una dittatura ma non ha bisogno di mostrarsi come dittatura perché non c’è
opposizione, punta ad una legge elettorale per cui prima di presentarsi alle elezioni si dichiari di essere d’accordo col governo.Il governo Draghi è il più pronto a partecipare alla guerra in Ucraina, e alla trasformazione dell’economia in economia di guerra, i soldi che non si trovavano per gli ospedali, la sanità durante la pandemia, ora vengono investiti per mantenere il ruolo guerrafondaio dell’Italia imperialista.
Draghi prima visto come rappresentante generale della borghesia/finanziaria europea, superpartes, è divenuto il servo degli Usa di Biden.
Nel paese nessuno dice che ci vuole un altro governo, ma nessuno si riconosce in questo governo. In questa contraddizione dilaga l’astensionismo elettorale, che per un lato è una protesta contro tutti, ma dall’altro è una passivazione delle masse. In un paese imperialista non è sufficiente dire: non voto per lottare. Questa è una fotografia della realtà, non una dinamica della lotta di classe, l’astensionismo è un dato numerico non di lotta.
La nostra indicazione è: dobbiamo ribellarci, lottare! Se il capitalismo si prepara alla guerra noi dobbiamo fare la guerra di classe. Questo significa che il carattere delle mobilitazioni oggi devono avere le leggi della guerra.
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