martedì 19 luglio 2022

pc 19 luglio - "No war but the class war"? Parola d'ordine generica e insufficiente

Questa parola d'ordine "No war but the class war", sembrerebbe giusta, perchè essa esprimerebbe l'opposizione alla guerra imperialista attraverso lo sviluppo della lotta sul terreno di classe.

MA    

Leggiamo cosa dice Lenin nel testo "A proposito dell'opuscolo di Junius", scritto nel luglio 1916:

"Dicendo che la lotta di classe è il mezzo migliore contro l’invasione, Junius ha applicato la dialettica marxista solo a metà; ha fatto un passo sulla via giusta e se ne è subito scostato. La dialettica marxista esige l’analisi concreta di ogni situazione storica particolare. Che la lotta di classe sia il mezzo migliore contro l’invasione, è vero sia nei riguardi della borghesia che abbatte il feudalesimo, sia nei riguardi del proletariato che abbatte la borghesia. E appunto perché è vero nei riguardi di ogni oppressione di classe, ciò è troppo generico e dunque insufficiente nei riguardi di questa situazione particolare. La guerra civile contro la borghesia è anche uno degli aspetti della lotta di classe, e solo questo aspetto della lotta di classe potrebbe risparmiare all’Europa (a tutta l’Europa e non a un solo paese) il pericolo di una invasione...
Junius è giunto a sfiorare la giusta soluzione del problema e la giusta parola d’ordine: guerra civile contro la borghesia per il socialismo; e, come se temesse di dire fino in fondo tutta la verità, ha fatto marcia indietro, verso la fantasia di una “guerra nazionale” negli anni 1914, 1915, 1916."
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Quindi, è una parola d'ordine insufficiente anche usata rispetto alla guerra in corso in Ucraina. Essa afferma di rispondere alla guerra scatenata dalle borghesie imperialiste con la sola "continuazione" della lotta di classe che i proletari fanno. 

Lo abbiamo già detto: per l'imperialismo, per i suoi Stati, i suoi governi la guerra in corso non è solo una "continuazione", è un salto di qualità, che prevede inevitabilmente un salto di qualità anche all'interno di ogni paese imperialista, con l'imposizione di un'economia di guerra e di un'azione politica, mass mediatica, ideologica di militarizzazione, con le "buone" o con le cattive.  

A questo salto delle borghesie imperialiste, dobbiamo, come comunisti, lavorare per un "salto di qualità" dell'azione del fronte proletario. 

Questo comprende certamente uno sviluppo della lotta di classe - attualmente ancora insufficiente rispetto agli interessi/bisogni dei  proletari e delle masse e soprattutto rispetto agli attacchi/peggioramenti a tutti i livelli portati avanti da padroni, governo; questa lotta è una necessità per indebolire il fronte padroni/governo/Stato/sindacati confederali. Ma dobbiamo attrezzarci per la guerra civile contro il nostro governo, il nostro Stato imperialista, per la guerra rivoluzionaria per porre fine a questo sistema barbaro imperialista di guerra, profitti sullo sfruttamento, attacco ai diritti fondamentali, cancellazione della democrazia, repressione di ogni  lotta di classe. 

E, come dice Lenin, "...solo questo aspetto della lotta di classe potrebbe risparmiare all’Europa (a tutta l’Europa e non a un solo paese) il pericolo di una invasione..."

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