Processo al via, Salvini
A UNA QUARANTINA DI METRI e dietro le transenne tenuti a vista da polizia e carabinieri, i ragazzi del movimento Our Voice alzano lo striscione «Signor Salvini è così che lei salva vite innocenti?», mentre sette loro compagni con un flashmob rappresentano la prepotenza del potere politico e del capitalismo verso le risorse dei paesi africani senza alcun rispetto per le persone.
, il Tribunale ha di fatto già scritto la linea. Sui tempi anzitutto, visto che sul banco dei testi sfileranno decine di persone: politici vecchi e nuovi, ex premier stranieri, 007 e perfino l’attore Richard Gere. Ma anche sulla piega che finirà per prendere la trattazione. Nonostante le argomentazioni contrarie illustrate dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, i giudici senza prendere tempo e pronunciandosi subito dopo gli interventi delle parti, hanno autorizzato la citazione di tutti i testimoni.
Dall’ex primo ministro maltese Muscat, all’ex capo dell’Aise Carta, dal giornalista autore di reportage sui lager libici Nello Scavo, alla star Hollywodiana, travolgendo così i paletti messi dai pm che avevano tentato di circoscrivere l’oggetto del processo al divieto di sbarco dei 147 migranti. Le accuse a Salvini muovono da lì: dal non aver consentito, ad agosto del 2019, l’approdo dell’imbarcazione nel porto di Lampedusa, nonostante il Tar avesse annullato la decisione del Viminale di impedire il trasferimento a terra di profughi, donne e bambini stremati dalla traversata del Canale di Sicilia. Una linea, secondo i pm, decisa in solitudine dal ministro dell’Interno malgrado la ferma opposizione dell’allora premier Giuseppe Conte – tra i testi citati – che in una serie di mail aveva invitato il leader della Lega ad autorizzare lo sbarco immediato dei minori a bordo della Open Arms, anche alla luce della presenza della nave al limite delle acque territoriali.
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