Il capo del governo, Draghi, azzarda giudizi sull’andamento attuale
dell’economia: “Le cose per l'economia italiana vanno bene
e si spera che vadano anche meglio” ha infatti detto in
un incontro con i giornalisti (Ansa).
Dovrebbe correttamente specificare cosa significa “economia italiana”, ma come tutti i borghesi politici di professione è abituato ad ingannare, mantenendosi su affermazioni di tipo generale; questo perché se grazie al cosiddetto “rimbalzo” l’economia rivede qualche percentuale positiva (senza però “recuperare” le perdite del passato), ciò che invece è molto negativo è incluso in una lunga lista, come dice lui stesso: “l’occupazione, le aziende in crisi, la riforma degli ammortizzatori sociali, la questione della sicurezza sul lavoro, l’agenda del Pnrr, la delega fisco, la delega concorrenza: insomma, la lista è lunga” infatti! e
“le cose”, per dirla alla Draghi, toccano tutte il proletariato e le masse popolari.Letta da quest’altro lato della barricata,
la lista dice: disoccupazione, licenziamenti, morti sul lavoro, insicurezza
e precarietà, soldi a fondo perduto ai padroni…
Diciamo imbroglione anche per le stesse cose
sull’economia dette da Draghi che vengono smentite dagli stessi padroni con i loro
studi (che piangono sempre miseria e usano i dati anche come ricatto verso il
governo).
“Secondo un'indagine del Centro studi Confindustria, la
produzione a luglio è scesa dello 0,7% dopo un primo semestre tonico. A
pesare i colli di bottiglia nelle forniture e la variante Delta” questo è
per esempio il titolo di un articolo dell’Agi di oggi.
Spiega l'agenzia: “Secondo quanto è stato rilevato dall’indagine Pmi
Manifatturiero (Ihs-Markit), iniziano a emergere anche in Italia gli effetti
della scarsità di materie prime e di componenti, fattori che hanno
determinato un blocco delle catene globali di fornitura, provocando strozzature
nell’offerta in particolare in alcuni settori (automotive, elettronica,
macchinari).” Che sono quelli tra i più importanti per la produzione
industriale in Italia.
E soprattutto è “l'incertezza” che attanaglia i padroni,
soprattutto quella adesso legata alla diffusione della variante Delta che
"rischia di diventare il principale ostacolo alla ripresa in corso".
Ma i padroni hanno “fiducia” e “continuano comunque a essere ottimisti…” con il loro governo Draghi a garanzia.
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