giovedì 5 agosto 2021

pc 5 agosto - E dopo Di Maio vola in Libia la ministra dell’interno Lamorgese… l’imperialismo italiano non molla la presa…

È diventato un via vai continuo, un corridoio aperto tra Italia e Libia, e infatti, subito dopo Di Maio è toccato alla Lamorgese, che ricordiamo en passant è ministro dell’Interno e non dell’Estero.

Siccome il fascista Salvini si era lamentato per i troppi sbarchi, per non creare “tensioni” nel governo la Lamorgese si è sentita "sollecitata" e si è mossa. E allora "Il leader della Lega ha dovuto riconoscere che dal governo sono giunti «segnali positivi»." racconta il Corriere della Sera di ieri.

“Lamorgese ha incontrato il premier Abdulhamid Dabaiba e il ministro dell’Interno Khaled Mazen. Mentre Draghi [si è sentito "sollecitato" anche lui, ndr] ha telefonato al presidente dell’altro Paese bacino di provenienza e transito dei migranti: la Tunisia. Con Kais Said, il premier ha discusso della gestione dei flussi migratori.”

Lamorgese va a rappresentare in Libia il governo Draghi e la sua richiesta di fare di più per fermare i migranti, opera impossibile per chiunque, ma una buona scusa per sostenere qualsiasi disumanità.

“Nel corso dei suoi colloqui libici Lamorgese ha confermato «la volontà di sviluppare concretamente e in tempi rapidi, in collaborazione con l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, il progetto portato avanti dal Viminale riguardante le frontiere meridionali libiche».”

Questo “progetto” prevede i morti per annegamento di donne, uomini e bambini; la reclusione e tortura nei lager libici… ma questi argomenti non fanno parte delle discussioni ufficiali, potrebbero disturbare la sensibilità della signora Lamorgese e magari rovinarle il viaggio.

Il “progetto” in realtà è quello di garantire all’imperialismo italiano un posto in prima fila innanzi tutto nel settore del petrolio e del gas da difendere dagli attacchi di altri imperialismi come la Francia con la sua Total, per esempio, e poi nella “ricostruzione” della Libia che questi stessi paesi imperialisti hanno distrutto.

Per fare questo, però, bisogna continuare a pagare i potenti locali, i venditori del proprio popolo, i mercenari al servizio dell’imperialismo, ma su questo il problema non esiste come dimostra l’approvazione in parlamento decreto missioni, compreso il rifinanziamento alla cosiddetta Guardia costiera libica.

L’imperialismo è guerra e distruzione.

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