Ci vogliono miliardi su miliardi per salvare il sistema capitalista-imperialista: non sono bastati i miliardi gettati nell’ingranaggio (circa 10mila miliardi solo negli Stati Uniti) per mandare avanti gli affari, come hanno già fatto e continuano a fare tutte le banche centrali di tutti i Paesi del mondo, tranne i paesi ridotti alla povertà assoluta dall’imperialismo.
Il Fondo monetario internazionale ha deciso quindi di distribuire
650 miliardi di dollari tra tutti i 190 paesi membri, una operazione, secondo
le parole dell’attuale direttrice Georgieva, che “genererà fiducia e favorirà
la resilienza e la stabilità dell’economia globale”.
“Il 2 agosto, il Consiglio dell’Fmi ha dato il via libera
definitivo all’operazione che rappresenta la prima emissione di Diritti speciali
di prelievo (Sdr nell’acronimo inglese) dal 2009” quando si trattava
di salvare ancora una volta (“generando fiducia” anche allora!) il sistema con “250
miliardi di dollari: il mondo cercava di riprendersi dalla crisi finanziaria
globale.”
“È l’emissione più ricca della storia del Fondo monetario”,
ma dei 650 miliardi di dollari a fondo perduto, al gruppo dei paesi più poveri andrà
“solo una quota ridotta delle risorse, a meno che le economie più ricche non
decidano di rinunciare alla propria fetta.”
Infatti, “il 58% andrà alle economie avanzate, il 42% (273
miliardi) a quelle emergenti e in via di sviluppo, ma solo il 3% finirà ai
Paesi a basso reddito, proprio quelli che sono più in difficoltà, sia sul
fronte economico che su quello sanitario, quelli più indietro nelle campagne di
vaccinazione e con meno risorse per reagire alla crisi. E di conseguenza già
costretti a dar fondo alle proprie riserve di valuta estera.”
I paesi imperialisti sono i maggiori beneficiari di queste “distribuzioni”
e ne approfittano per tirare acqua al proprio mulino come sta facendo, per
esempio, la Francia che vuole “convincere i partner a destinare 100 miliardi
alla sola Africa.” invece dei 33 totali previsti. Così l’imperialismo francese
approfitterebbe due volte del finanziamento, uno diretto e uno grazie allo
scambio con i paesi africani da esso controllati ai quali vende di tutto,
compreso naturalmente le armi, stringendo ancora dipiù rapporti di “fiducia”
con la borghesia compradora locale.
Non si tratta certo di generosità visto che la pandemia sta aggiungendo
gravissimi problemi economici e sociali a quelli dai quali è già attanagliata la
loro mortale economia imperialista su tutti i fronti.
Nessun commento:
Posta un commento