mercoledì 18 agosto 2021

pc 18 agosto - Crisi economica mondiale: se 30 mila miliardi non bastano… come le banche centrali tengono in vita il sistema imperialista

Uno dei motivi per cui l’imperialismo degli Stati Uniti è “scappato” dall’Afghanistan, è la crisi economica, che costringe la borghesia americana a rivolgere la propria attenzione innanzi tutto all’interno del Paese.

Questa crisi economica mondiale è il fondamento anche degli ultimi avvenimenti ed è lo stesso problema che attanaglia tutti i paesi imperialisti anche se in modo differente per ognuno di essi.

Ce lo ricorda costantemente la stessa borghesia con i suoi convegni, studi, dossier e articoli di giornale come quello pubblicato ieri dal Sole24Ore, dal titolo “Banche centrali, sfida da 30 trilioni: fermare i sostegni, non l’economia”.

30 mila miliardi di dollari “una cifra difficile da immaginare, anche quando si parla delle principali quattro Banche centrali mondiali” dice il quotidiano dei padroni, sono i “sostegni” che le banche centrali (Federal Reserve USA, Banca centrale europea, Banca del Giappone, Banca del popolo cinese) hanno riversato nel sistema economico per evitare il suo blocco totale.

Questo aumento dei bilanci delle banche centrali è passato dai 7 mila miliardi prima del collasso della Lehman Brothers e “sono via via cresciuti fino ad attestarsi sotto i 20 mila miliardi nel 2019”. Prima della pandemia, quindi, già la crisi aveva portato a 20mila miliardi la necessità di denaro fresco per l’economia mondiale. “Poi però è arrivata la pandemia, con le contromisure che nessuno avrebbe neanche osato pensare e che hanno portato (finora) ai dati appena ricordati.”

I padroni sanno che senza questi soldi, che “drogano” i mercati, non potrebbero andare avanti, e quindi sono bugiardi coscienti quando chiedono di “fermare i sostegni”, ma si lamentano, da un lato perché gli interessi sui loro investimenti finanziari in buoni del Tesoro ecc. sono praticamente nulli, di fatto sono soldi parcheggiati nei conti correnti, e possono continuare ad arricchirsi solo con lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, dall’altro perché, come dice uno studio di Generali Investments, hanno paura degli “effetti collaterali “nel lungo termine … a livello socioeconomico, delle loro azioni…” e che questo aspetto sia “solo all’inizio”.

Per questo dicono che l’economia non dovrebbe funzionare così! Ma i borghesi che sono a capo delle banche centrali, che rappresentano il sistema economico nel suo complesso, li lasciano cantare e hanno chiamato questo modo di agire eccezionale e straordinario fino a ieri: “new normal”, nuova normalità.

Ma per il proletariato e le masse popolari di tutto il mondo questa “nuova normalità” significa ancora guerra e distruzione e peggioramento, ancora e ancora, delle loro condizioni.

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