Marco Valbuena | Responsabile dell'informazione | Partito Comunista delle Filippine
16 agosto 2021
Il blitz dei talebani e la ripresa del potere governativo in Afghanistan sono il risultato atteso del previsto ritiro delle forze statunitensi che segna la fine della fallita e tanto detestata guerra imperialista statunitense. Nell'arco di una sola settimana, i talebani hanno catturato tutte le capitali e le città provinciali, nonché tutti i valichi di frontiera, prima di entrare ieri nella capitale Kabul. Vanno a stabilire un nuovo governo.
I talebani hanno accelerato le loro offensive e preso il potere prima che le forze statunitensi potessero completare il loro ritiro programmato l’1 settembre, sottolineando la sconfitta dell'occupazione statunitense. Il frenetico ritiro delle forze americane in Afghanistan ricorda oggi l'evacuazione di Saigon nel 1975.
La rapidità e la facilità con cui le forze armate dei talebani hanno accresciuto le loro offensive dimostrano il completo fallimento dell'aggressione e dell'occupazione americana dell'Afghanistan nello stabilire un governo politico e nel conquistare il sostegno del popolo. Gli imperialisti americani hanno mantenuto la loro occupazione per 20 anni solo attraverso l'uso di una forza militare schiacciante.
Ciò mette pienamente in luce le menzogne diffuse dagli imperialisti americani secondo cui sono i "liberatori" dell'Afghanistan. È una testimonianza della completa sconfitta della controinsurrezione statunitense e delle sue pretese di approccio all’"intera società". Dimostra ancora una volta la lezione appresa nel corso della storia che gli aggressori stranieri non possono mantenere per sempre il loro potere di fronte a un popolo determinato a lottare per la propria libertà.
Le offensive dei talebani hanno incontrato poca opposizione armata da parte delle forze di Kabul, con molte unità militari organizzate dagli Stati Uniti che hanno abbandonato i loro posti. Né vi è stata resistenza né proteste diffuse da parte del popolo afghano che detesta amaramente il corrotto e criminale governo fantoccio americano di Ashraf Ghani, che non ha portato altro che miseria e povertà.
I talebani sono riusciti nelle loro offensive in gran parte con il sostegno dei signori della guerra che sono intenti a dividersi il paese; nonché con il sostegno dei paesi stranieri e dei signori della guerra e capitalisti d'oltremare con l'obiettivo di garantire i propri interessi nazionali.
Il ritorno dei talebani spianerà senza dubbio la strada all'ingresso di altri grandi interessi capitalisti che soppiantano quello degli imperialisti americani per saccheggiare la terra e le risorse dell'Afghanistan e sfruttare e opprimere il popolo afghano. Resta da vedere se un governo guidato dai talebani può effettivamente guidare il paese o alla fine implodere mentre i signori della guerra rivali proteggono i propri interessi personali.
I lavoratori, i contadini e le grandi masse afghane continuano ad aspirare alla liberazione nazionale e sociale. Le condizioni in Afghanistan sono terreno fertile per l'emergere di rivoluzionari proletari che forniscono una leadership politica alla lotta del popolo afghano per un cambiamento rivoluzionario.
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