L’accordo raggiunto negli USA tra Democratici e Repubblicani, che prevede un “pacchetto” da 900 miliardi di aiuti di stato (l’ennesimo pacchetto regalo per i padroni e pacchetto avvelenato per lavoratori e masse popolari), lo hanno firmato sia Trump che Biden, senza battere ciglio, in un attimo sono finiti tutti i litigi e gli scontri... 900 miliardi che insieme ai 1.400 miliardi stanziati per il bilancio statale fanno 2.300 miliardi che insieme a quelli già investiti per far riprendere l’economia, altri 2.300 miliardi, fanno in totale 4.600 miliardi. Per adesso! Perché Biden considera tutto questo solo “un ‘anticipo’ su una strategia di più ampio respiro per superare la crisi e ricostruire l’economia”.
Un anticipo, perché serviranno altri miliardi per dare una risposta, per esempio, non solo alle prossime “ondate di fallimenti … disoccupazione di lungo periodo … e tassi di povertà tuttora in aumento” e
quindi altri disoccupati, altri sfrattati, ma anche al fallimento dei singoli Stati federali visto che “i loro deficit sono esplosi e le autorità locali sono tenute per legge a pareggiare i budget. Questo impone spesso tagli a servizi e dipendenti. Dalla primavera i ranghi del pubblico impiego statale si sono già assottigliati di 1,3 milioni di posti.” (Il sole24ore del 22 dicembre 2020)E a chi vanno questi aiuti di stato? Ma innanzi tutto alle piccole
e medie imprese “affinché non licenzino”: 325 miliardi alle piccole imprese,
più 45 miliardi ai trasporti, più 13 all’agricoltura e allevamento, più 12 alle
piccole banche di comunità e imprese di minoranze, più 10 al servizio postale…
fanno oltre 400 miliardi.
Per provare ad arginare la povertà già dilagante (e cercare
di prevenire le necessarie proteste), poi ci sono i miserabili ed effimeri sussidi:
166 miliardi di assegni diretti alle famiglie (600 dollari a chi guadagna fino
a 75mila dollari all’anno)120 di sussidi di disoccupazione (300 dollari alla
settimana fino al 14 marzo), 25 di aiuti per affitto casa… Queste cifre
indicano chiaramente quale sia il grado di povertà esistente negli USA, nello
stato imperialista più grande al mondo oggi.
Contro questa crisi, che viene da lontano ed è stata
aggravata dall’epidemia in corso, la borghesia non solo americana, ma di tutto
il mondo, dal Giappone all’Unione Europea, dalla Cina all’Australia, prova ancora
una volta disperatamente a correre ai ripari permettendo che le banche centrali
continuino a stampare denaro, sperando nella “politica monetaria”, che si
scarica pesantemente sulle masse popolari. I borghesi si inventano nuovi nomi (Teoria
Monetaria Moderna) e nuove leggi, ma “Nessuna legislazione può eliminare le
crisi” diceva Marx, non è così che può rianimare il moribondo, il sistema
capitalista-imperialista. È un sistema da abbattere prima possibile, perché si
tratta di un gigantesco mostro che ad ogni spasmo lascia una scia di morti e
distruzione.
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