martedì 22 dicembre 2020

pc 22 dicembre - L'unità di classe nello sciopero della logistica a Bergamo SENZA GARANZIA DAL CONTAGIO NON SI DEVE LAVORARE.

NON SIAMO CARNE DA MACELLO DA MASSACRARE NEI REPARTI CON RITMI INFERNALI CHE AUTOMATICAMENTE RIDUCONO LA SICUREZZA TRA LE CORSIE E CONSUMANO VELOCEMENTE I LAVORATORI.

I lavoratori di due tra le molte cooperative presenti nella grande piattaforma logistica Italtrans di Calcio del SiCobas e dello Slai Cobas per il sindacato di classe, si sono fermati il 18 nello sciopero nazionale della logistica.

Difesa della salute, sicurezza nei reparti, contro la repressione che è molto diffusa nei magazzini, Italtrans compreso, dove viene esercitata in maniera particolarmente scientifica e capillare, tenendo sotto costante ricatto i soci lavoratori.

Ad oggi un delegato SiCobas è stato allontanato dal magazzino a seguito di

fermate per la conferma di un gruppo di lavoratori a Tempo Determinato; un lavoratore dello Slai Cobas sc, è stato licenziato per presunte responsabilità nella caduta di bancali, quando è invece oggetto di una montatura disciplinare solo perché aderente al sindacato che da mesi sta lottando in maniera specifica contro i ritmi di lavoro imposti con l’obbligo di movimentare 22/24 bancali all’ora, velocità possibile solo senza il rispetto della sicurezza.

Purtroppo gli incidente con pericolose cadute o ribaltamento dei pallets sono frequenti, ma le contestazioni sono sempre mirate.

Abbiamo documentato 5 cadute in pochi giorni con un esposto a Ats, abbiamo segnalato l’investimento di un carrellista schiacciato da un collega e poi messo in ferie… ma ci vuole ben altro e ci torneremo in maniera più approfondita.

Nella giornata nazionale del 18 queste due lotte si sono finalmente incontrate nel rivendicare l’applicazione di tutte le misure necessarie anticontagio, per la sicurezza nei reparti, per il reintegro dei lavoratori colpiti dalla repressione.

Massiccia presenza delle forze dell’ordine allo sciopero.

Durante lo sciopero una numerosa delegazione si è presentata a ATS di Treviglio, rivendicando una necessaria azione preventiva che tenga conto delle precise condizioni denunciate dai lavoratori, dei molti ‘mancati incidenti’, non solo interventi per riscontrare gli incidenti dopo che sono avvenuti. Proprio il giorno prima ATS Treviglio era dovuta intervenire in un altro reparto della piattaforma Italtrans per un serio incidente ad un carrellista a seguito del ribaltamento del mezzo per via delle condizioni del carico. Al centro sempre la fretta imposta.




i lavoratori a ATS Treviglio

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