Trovo assolutamente inaccettabile che il capo del Governo affermi,
senza alcuna vergogna, che nei giorni in cui vige la “zona rossa” non si
potrà uscire di casa, salvo che per andare a messa: va bene per fare
attività motoria, o per andare a comprare, ma perché è consentito
recarsi in chiesa?
Voglio ricordare all’assai poco “signor” Giuseppe Conte che l’Italia è
un Repubblica laica, non una dittatura religiosa e che in ogni caso dal
1984 non esiste più alcuna religione di Stato.
Chi non è pretofilo viene ingiustamente penalizzato, per permettere
ai sacerdoti di continuare impunemente a fare il lavaggio del cervello
dei creduloni e contemporaneamente intascare le palate di soldi
esentasse derivanti dalla questua che regolarmente viene effettuata ad
ogni occasione possibile. Trovo indecente che si permetta di frequentare questi luoghi di
catechizzazione delle menti, e contemporaneamente siano mesi che viene
impedito ai circoli ricreativi di svolgere la propria funzione di centri
di aggregazione.
In sostanza, vorrei sapere per quale motivo si può accedere
liberamente ad un edificio religioso, con conseguente pericoloso
assembramento, mentre si impedisce a chi è iscritto, ad esempio, ad un
circolo dell’Associazione Ricreativa e Culturale Italiana di frequentare
la struttura per trovare qualche momento di svago.
Bosio (Al), 21 dicembre 2020
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
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