sabato 7 novembre 2020

pc 7 novembre - I DPCM INTERNI ALLA FILOSOFIA E POLITICA DI CLASSE

Che le misure adottate dal nuovo Dpcm (quello che istituisce le tre fasce di zone) non sono in generale quelle che servono a contenere l'epidemia, basta guardare ai numeri dei contagi, arrivati a 38mila nelle ultime 24 ore, ma soprattutto all'aumento dei morti e ricoverati in terapia intensiva.

Numeri che, d'altra parte, non vogliono e non possono dire niente, perchè se non si selezionano (per luoghi, posti di lavoro, strutture, ecc.) neanche possono permettere alla popolazione di difendersi e di pretendere soluzioni/interventi mirati. Però questo il governo non lo fa o lo nasconde.

Ma ciò che viene nascosta più di tutti e non compare assolutamente nell'agenda dei provvedimenti del governo è la realtà delle fabbriche e dei posti di lavoro. O, almeno, compare per riaffermare che le fabbriche non si chiudono perchè la produzione, tutta (nella prima fase era ufficialmente sola quella dei beni essenziali - benchè anche allora di fatto restavano aperte, senza effettive misure di sicurezza, di distanziamento, fabbriche siderurgiche, come ArcelorMittal, fabbriche di produzione militare, come la Leonardo, ed altre non "essenziali"), deve continuare, l'economia deve andare avanti; "economia" che in una società capitalista significa prima di tutto che i padroni devono continuare a fare profitti, e i redditi della grande, media borghesia e strato superiore della piccola borghesia non devono essere scalfiti.

Nelle fabbriche, nella logistica, in agricoltura, nei grandi posti di lavoro neanche si impongono

alle aziende quei provvedimenti di sicurezza (diremmo di buon senso), che potrebbero ridurre il rischio contagio, dai tamponi per tutti, alla riduzione dell'orario di lavoro, alla postazione sanitaria nei posti di lavoro o nei pressi. Eppure anche nelle fabbriche, nell'occultamento delle notizie a volte anche da parte dei sindacati confederali, i contagi aumentano, come alla Fca di Melfi in cui ben 60 tra operai e lavoratori vari risultano contagiati.

Nei grandi centri commerciali, nella stessa scuola i lavoratori, qui soprattutto lavoratrici, non sono in calendario; entrano nell'agenda del governo solo quando, fuori dal lavoro, diventano singoli cittadini, e allora: non devono spostarsi lontano dalla loro abitazione, non possono andare in un altro comune (a volte più vicino che la scuola o il centro commerciale dove lavorano). 

Anche sulla scuola la linea è di negarla alla stragrande maggioranza degli studenti, mentre si bloccano anche le assunzioni preventivate (che nell'emergenza potrebbero benissimo non passare per i concorsi), non si assume la linea di aumentare aule, strutture. 

I trasporti, da tutti considerati uno dei fattori principali di contagio, anche questa volta non sono stati aumentati, ma si è scelto di ridurne la capienza, impedendo così alla gente di poterli usare secondo le necessità, oltre che alimentando file di attesa alle fermate. Solo per il prossimo anno vengono annunciati 300 milioni di euro per il 2021, 100 dei quali destinati agli studenti per servizi aggiuntivi.

Ma insieme alle fabbriche, è sulla sanità che il governo persevera nella politica che sta portando come nella fase 1 a trasformare la pandemia in strage (marciamo verso i 500 morti). L'assunzione prevista dall'ultimo Dpcm di 100 fra medici e infermieri militari e la conferma di 300 fra medici e infermieri a potenziamento dell’Inail sono una goccia nel mare; mentre al di là di annunci sul mettere a disposizioni strutture mediche militari, la realtà sono al massimo degli stanzoni, indegni, di decine e decine di letti messi uno accanto all'altro in ambienti sanitariamente inadeguati. 
In una situazione in cui il contagio si allarga, non si mettono in grado i medici di base di fare controlli rapidi, si impongono alle persone vessazioni e tempi lunghi per fare i tamponi, altrimenti "vai da un privato e paghi". Così tanta gente, soprattutto lavoratori, masse popolari con redditi minimi non lo possono fare e non lo fanno, alla faccia anche dei "tracciamenti" di cui si parla.

Quindi, le misure del Dpcm della scorsa settimana, che al 90%, puntano a vietare, penalizzare comportamenti individuali e operano chiusure di cui una parte si presentano inutili lì dove invece sarebbe possibile un'autodisciplinamento collettivo coinvolgendo strutture sociali di quartiere, si dimostrano inefficaci e vessatorie - si dice: salvaguardiamo gli anziani... ma poi si chiudono i bar, che in molte realtà sono l'unico luogo di vita esterna, socializzazione degli anziani; tu governo dici che li vuoi salvare ma così gli stai togliendo la "vita".

Chiaramente questa politica del governo Conte in buona parte non è neanche una decisione di Conte, ma è interna a provvedimenti che sono stati decisi anche dagli altri governo europei; ma questo mostra ancora di più quanto la linea comune è non intaccare l'economia dei padroni; girare attorno con mezze misure, per non affrontare e intervenire sui nodi di fondo: sanità, fabbriche, trasporti, scuole, per salvare le tasche dei borghesi e la loro salute (sarà, ma i ricchi, i padroni, i politici borghesi, a parte rare eccezioni, si salvano) e impoverire i proletari e le masse popolari e mettere a rischio la loro vita..  

Anche nel "dare" la linea del governo ha una evidente natura di classe:

da un lato, alle proteste di ristoratori, commercianti - su cui non si fa alcun distinguo tra grandi e piccoli e nessun controllo, e per cui chi ha avuto lavoratori a nero e ha evaso le tasse, ora riceve comunque fondi - si risponde con soldi in tempi rapidi e interventi di blocco o cancellazione pagamenti; 

da un lato ai padroni si sospende il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali, oltre a sgravi e contributi/incentivi di varia natura;

dall'altro, per i lavoratori, a parte bonus miserrimi, viene deciso una proroga della cassintegrazione-covid che di fatto è più un regalo alle aziende perchè ora, per tutte, anche per le grandi, è completamente gratuita, mentre per i lavoratori significa "proroga della fame", salari dimezzati; una cig per molti settori erogata con mesi di ritardo. Insieme c'è la proroga del blocco dei licenziamenti che viene bellamente evaso, senza conseguenze, dai padroni - vedi la recente decisione di Pininfarina Engineering che vuole licenziare 135 lavoratori - e senza che verso questi padroni  vengano adottati pesanti provvedimenti;

dall'altro nessun provvedimento di integrazione della cassintegrazione al 100% del salario, nessun obbligo, almeno verso le grandi e medie aziende, di corrisponderla direttamente ai lavoratori. 

dall'altro ancora e di nuovo si colpiscono le donne, costrette nuovamente a stare a casa, per la chiusura delle scuole e a cui si dà solo un maggior congedo parentale al 50%  dello stipendio, invece della copertura delle assenze al 100/ del salario, mentre il cosiddetto "bonus babysitter" sembrerebbe previsto solo per i lavoratori autonomi (vedi sotto una sintesi degli ultime decisioni del governo).

Ma se gli operai, le lavoratrici, i lavoratori devono lavorare, o stare a casa con un salario dimezzato e a rischio rientro al lavoro, se gli studenti devono rimbambirsi stando ore al computer (per chi lo ha, gli altri si arrangino...), se i disoccupati, le donne, i settori popolari impoveriti devono piegare la testa e "aspettare il (nero) Natale...", allora questa politica non può per questo Stato non essere accompagnata dai divieti, repressione dei diritti fondamentali dei lavoratori, diritto di sciopero, di manifestazione. 

Così in questi giorni abbiamo assistito all'occhio benevolo della polizia verso le piazze, assembrate e con poche mascherine, dei ristoratori, commercianti, titolari di palestre, ecc. e alle immediate cariche, fermi, denunce. divieti di manifestazioni, verso le altre piazze, quelle dei proletari, dei giovani, delle masse popolari, delle realtà di lotta. 

Ecco, appunto, la "classe non è acqua"... La classe proletaria, per questo sistema, deve produrre, ammalarsi, e stare zitta. 

MA E' PROPRIO QUESTO CHE NON FAREMO!  

Il nuovo provvedimento del governo:

Nel nuovo provvedimento preso dal Governo diversi contributi a fondo perduto, per più categorie. Per chi è in zona arancione o rossa, il contributo è aumentato di un ulteriore 50 per cento per specifiche imprese. I fondi saranno erogati direttamente dall’Agenzia delle Entrate. 

  • CENTRI COMMERCIALI: I fondi saranno destinati a tutte le imprese all’interno dei centri commerciali. Inoltre per le imprese in zona rossa e arancione si introduce un credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.
  • CANCELLATURA IMU DICEMBRE: E’ prevista la cancellazione dell’Imu nel mese di dicembre, per tutte le attività che operano nelle zone di massima gravità e da un alto livello di rischio.
  • RINVIO IRES E IRAP: Sarà rinviato anche il secondo acconto Ires e Irap per tutti i soggetti a cui si applicano gli Isa. Per tutti coloro che hanno imprese nella zona a rischio, dovranno pagare Ires e Irap direttamente ad Aprile 2021.
  • TERZO SETTORE E FILIERA AGRICOLA: Fondo straordinario invece per tutti coloro che operano nel terzo settore. Decontribuzioni anche per il mese di dicembre per tutte le filiere agricole.
  • POTENZIAMENTO SISTEMA SANITARIO: Verrà potenziato anche il sistema sanitario, con l’assunzione di 100 fra medici e infermieri militari e la conferma di 300 fra medici e infermieri a potenziamento dell’Inail.
  • TRASPORTO PUBBLICO E LOCALE: Potenziato il trasporto pubblico e locale, a cui saranno destinati 300 milioni di euro per il 2021, 100 dei quali saranno destinati agli studenti per servizi aggiuntivi.

  • Intanto è quasi pronto il decreto Ristori bis. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che stanno per partire i bonifici destinati a 211mila imprese, per un totale superiore a 964 milioni di euro. Arriveranno materialmente lunedì e martedì prossimo sul conto di chi ha fatto richiesta.

Prevista la sospensione per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro privati che hanno sede operativa nei territori interessati dalle nuove misure restrittive.

Nel decreto Ristori bis arriva un nuovo bonus babysitter da 1.000 euro ed entra un congedo parentale straordinario al 50% dello stipendio per i genitori di ragazzi delle scuole medie in Dad. Un sostegno che durerà fino a quando le scuole rimarranno chiuse e se non è possibile per il genitore lavorare in smart working.

Il bonus babysitter potrà essere richiesto solo dai lavoratori autonomi (iscritti alla gestione separata (come i collaboratori e gli occasionali) o alle gestioni speciali di artigiani e commercianti. Non potrà però essere utilizzato in caso di prestazioni rese da familiari (ad esempio i nonni) e sarà anche incompatibile con il bonus asilo nido. I congedi potranno essere richiesti anche dalle famiglie con figli disabili in caso di chiusura delle scuole o dei centri diurni.

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