venerdì 6 novembre 2020

pc 6 novembre - Lo sciopero dei metalmeccanici - timida ripresa della lotta per il contratto - Ci vuole altro per combattere e piegare i padroni oggi - intervento del Patto d'azione

 Allo sciopero, una novità iniziale è stato l'intervento nazionale e congiunto del Patto d'azione per il fronte unito anticapitalista, attraverso innanzitutto un volantino che ha raggiunto tante fabbriche del nord e del sud.

Un volantino che fa appello a una lotta vera e determinata perchè  il presidente di Confindustria Bonomi ci ha sferrato un attacco brutale: zero aumenti salariali, sblocco dei licenziamenti, più produttività; e punta a un contratto-bidone con i sindacati confederali. Se vogliamo evitare un nuovo contratto a perdere, dobbiamo dare vita ad una lotta vera e determinata, che sia di esempio, come è stato in passato, anche per le altre categorie. Facciamoci forti del nostro numero e della nostra funzione sociale: siamo la classe indispensabile, se ci fermiamo noi, si ferma tutto.

Nel volantino vengono indicate le rivendicazioni parziali che si possono e devono strappare ai padroni:

Nessun licenziamento! Cassa integrazione pari al 100% del salario

Non un centesimo in meno dell’8% dell’aumento salariale previsto in piattaforma.

Insieme alla affermazione nelle file operaie della lotta per la riduzione drastica e generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario, e per il salario garantito a tutti i disoccupati. Imponiamo una patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione!

E' su questa base che bisogna preparare un vero sciopero generale, l’unico modo per aprire le trattative con i padroni ad armi pari!

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