sabato 25 agosto 2018

pc 25 agosto - ASSEMBLEA DEGLI SFOLLATI A GENOVA CERTOSA corrispondenza

Giovedì ventitre agosto si è tenuta – presso il chiostro della chiesa di San Bartolomeo della Certosa, nell’omonimo rione del quartiere genovese di Rivarolo – una assemblea degli sfollati dalla zona rossa attorno a ciò che resta del ponte Morandi.
L’area è stata affollata da centinaia di persone, ed a presenziare sono ben tre assossori: Ilaria Cavo e Marco Scajola – titolari, rispettivamente, della Comunicazione e dell’Urbanistica nella Giunta regionale – e Pietro Piciocchi, possessore della delega al Patrimonio per il Comune di Genova.
A prendere la parola per primo è l’avvocato Luca Fava, uno sfollato di via Enrico Porro, che si occupa di esporre agli istituzionali le richieste generali del Comitato formato dal gruppo di persone presenti.
«Noi non siamo vittime di un terremoto: le nostre case sono inagibili, ma integre. Esigiamo che chi di dovere metta in sicurezza ciò che resta del ponte in modo da permettere ai cittadini di tornare nelle proprie abitazioni».
Questo per consentire loro di «impossessarsi di tutti i ricordi di una vita che non è stato certamente possibile recuperare in due viaggi effettuati, con l’aiuto dei Vigili del Fuoco, con un trolley ed un carrello della spesa».
Dopo un minuto di silenzio, si assiste al fuoco di fila delle domande agli assessori presenti, volte a ricevere rassicurazioni e precisazioni circa i provvedimenti annunciati dalle istituzioni.
I rappresentanti del governo locale rispondono, per quanto a loro conoscenza, con cortesia e puntualità cercando di tranquillizzare tutti; insomma, il lavoro della macchina istituzionale non solo va avanti senza sosta, ma – con qualche sorpresa da parte di chi scrive – prosegue nella massima correttezza e sollecitudine.
Genova, 24 agosto 2018

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