CHE LA STORIA NON SI RIPETA…
91 anni fa, fu effettuata l’esecuzione di NICOLA SACCO e di BARTOLOMEO
VANZETTI, (23 agosto 1927), due esponenti del movimento anarchico americano, di
origine italiana, aderenti al movimento definito degli “anti-organizzatori” di
Galeani e simpatizzanti anche di I.W.W. (Industrial Workers of the World, il
sindacato rivoluzionario americano).
I due anarchici furono giustiziati senza prove concrete, per dare la classica
“sentenza esemplare” di stampo repressivo, con una ingiusta condanna e
un’esecuzione capitale che, solo dopo molti anni il sistema giudiziario e la
politica americana, riconobbero come uno dei grandi errori giudiziari
commessi.
Le proteste e le manifestazioni a livello mondiale di sostegno “per Nick e
Bart” furono enormi, anche in Italia, non solo per ottenere la revisione del
processo, ritenuto come non equo e pregiudizievole, ma per affermare la verità e
la giustizia in quello che, con molta illusione, definiva gli Stati Uniti e il
suo modello anche giudiziario, come “il paese della libertà e delle opportunità”
e delle garanzie processuali.
I vari Governi statunitensi, si resero protagonisti di feroci repressioni,
(fin dal 1886, con i ”martiri di Chicago” e le condanne capitali, la repressione
del movimento sindacale che chiedeva, tra l’altro, la riduzione dell’orario di
lavoro a 8 ore giornaliere…), nel sangue e in modo violento, anche fomentando
campagne di denigrazione di ogni tentativo, organizzato e non, di emancipazione
delle classi lavoratrici e dei settori popolari, dal pesante sfruttamento del
modello capitalistico americano (il capitalismo liberista e selvaggio, senza
regole e senza limiti…), di mantenere una sottomissione di stampo razziale,
oltre che condurre una spietata campagna, finalizzata a eliminare il dissenso,
per combattere il “pericolo dei rossi” (Red Scare), intendendo ogni movimento di
ispirazione socialista, comunista o anarchica, con l’ulteriore effetto del
contrasto dei movimenti per i diritti civili dei neri afroamericani, degli
immigrati di origine ispanica e dei nativi indiani americani…
STORIE DI ALTRI TEMPI? SEMBRA PROPRIO DI NO…ogni volta che
si manifesta una crisi, strutturale o transitoria come in passato, i detentori
del potere, del dominio economico, finanziario e delle istituzioni statali,
individuano il classico “nemico esterno” contro cui le classi lavoratrici e i
settori sfruttati e impoveriti dalla crisi, sono indirizzati a scagliarsi, per
dirottare l’attenzione sulle reali cause, fomentando l’odio sociale, razziale,
l’intolleranza contro gli “stranieri” , i “diversi”, coloro che non si omologano
a regole fatte da chi domina, per i soggetti subalterni, ma che per primi poi
non fanno applicare, quando sono toccati gli interessi padronali, degli
speculatori, o dei loro amici, finanziatori e sostenitori …trovando sempre
sotterfugi o scappatoie rese “legali” formalmente, per non prendersi la
responsabilità, ma che in sostanza confermano un sistema di diseguaglianze e
ingiustizie ai danni dei tanti, per permettere il benessere dei pochi.
L’arresto di Nicola (in realtà il nome di battesimo reale era Ferdinando)
Sacco e di Bartolomeo Vanzetti, attivisti anarchici di origini italiane
(Sacco era pugliese, della provincia di Foggia, Vanzetti piemontese, della
provincia di Cuneo), il 5 maggio 1920, servì anche come depistaggio
dell’assassinio di Andrea Salsedo, militante anarchico e sindacalista,
che “…precipitò il 3 maggio 1920, dalla finestra del Bureau of
Investigation di New York”…
L’episodio di Salsedo…per noi in Italia, RICORDA con una serie di
circostanze, QUELLO CHE ACCADDE IL 15-16 DICEMBRE 1969, DALLA FINESTRA DELLA
QUESTURA DI MILANO, CON GIUSEPPE “PINO” PINELLI, con la campagna di depistaggio
della strage di Stato di Piazza Fontana (12 dicembre 1969), ancora impunita come
tante “stragi di stato” o le più recenti “disgrazie annunciate” sulle opere
pubbliche o le ricostruzioni delle zone terremotate, i cui responsabili se la
caveranno sempre con poco, rispetto ai danni effettivi provocati.
Il tutto con il condimento di una costane “caccia ai sovversivi o “ai
disfattisti della macchina Italia” o della “civile europa”, anche sui mass media
e mezzi di “informazione”, per stroncare la possibilità della ripresa del
conflitto sociale e di classe, la saldatura tra le lotte di sopravvivenza e di
resistenza, del movimento operaio e sindacale, con le lotte sociali o
studentesche, o di movimenti di opinione e di informazione alternativa, ai
movimenti territoriali su beni comuni, di contrasto alle grandi opere inutili.
Campagne di denigrazione e di calunnia, un vero e proprio DEPISTAGGIO, ieri come
oggi.
Per mantenere integra la memoria storica, per riflettere e trovare le
energie, i rapporti di forza collettivi, per la trasformazione in meglio e per
tutti-e dello stato di cose presenti, anche noi gatti-e neri-e dell’Usi,
continueremo a RICORDARE E A CONTINUARE, pur non essendo tutti “anarchici”, a
LOTTARE PER LA LIBERTA’, LA GIUSTIZIA SOCIALE, LA LIBERAZIONE DALLO SFRUTTAMENTO
DELLE PERSONE E DELLA NATURA….
Segreteria nazionale collegiale Confederazione Usi Unione Sindacale Italiana
fondata nel 1912
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