mercoledì 14 marzo 2018

pc 14 marzo - Parte dalla Tunisia la campagna Spring Thunder a sostegno della guerra popolare diretta dai maoisti in India

L'intervento nel corso di una manifestazione per la libertà di G.I.Abdallah e Saibaba

La rivoluzione indiana ha le proprie radici nella rivolta dei contadini di Naxalbari nel 1967, quando per la prima volta i contadini occuparono le terre dei latifondisti supportati dal governo e dal revisionista pci (marxista).
Da quel momento i rivoluzionari all’interno di quel partito si ribellarono contro la propria direzione, supportarono il movimento contadino e infine fondarono un nuovo partito il pci (m-l).

Nonostante l’indipendenza formale di questo grande paese da parte dell’impero britannico nel 1947
l’India è ancora un paese semicoloniale e semifeudale anche se nelle grandi città la classe operaia diventa sempre più numerosa e attiva. Il PCI (m-l) decise quindi di portare avanti la rivoluzione di Nuova Democrazia tramite la strategia della GP di l.d. organizzando i contadini e le popolazioni tribali nelle campagne e nelle foreste, costruendo gli embrioni del nuovo potere li con l’obiettivo di accerchiare le città dalle campagne.

Dopo varie scissioni e successive fusioni, dal 2004 il PCI(m) viene fondato riuscendo ad unire tutte le principali esperienze rivoluzionarie che nel corso degli anni avevano aderito alla GP.

L’India è un paese enorme, circa 1 miliardo e 300 milioni di persone, ci sono oltre 20 lingue ufficiali e migliaia di dialetti, sono presenti quindi diverse nazionalità oppresse dal governo centrale e popolazioni tribali che pur essendo formalmente cittadini della “più grande democrazia del mondo” subiscono gravi discriminazioni, vengono cacciati dalle loro terre che vengono concesse alle multinazionali per sfruttare le ricche risorse nazionali del paese. l’imperialismo quindi non ha mai smesso di controllare economicamente il paese tramite il governo locale in mano alla borghesia compradora in affari con l’imperialismo stesso.

Le donne sono anche oggetto di gravi discriminazioni e negli ultimi anni si sono verificati gravi casi di stupri e uccisioni che diventano sempre più numerosi.

Il PCI (m) quindi organizza tutti questi settori della società nell’EGPL e nel FDR nella GP.
Attualmente le forze rivoluzionarie controllano vaste aree chiamate ZCR e dalla borghesia CR, per avere un’idea, l’area in cui si sviluppa la rivoluzione è in 15 stati e 165 distretti, nelle zone liberate dal PCI (m) in cui non vi è più la presenza del vecchio Stato, vivono circa 60 milioni di persone che già si autogovernano in maniera embrionale: i contadini sono proprietari della terra che coltivano, vi sono scuole, ospedali e tribunali popolari. Sono state costituite milizie popolari a difesa dei villaggi dagli attacchi della polizia. Invece l’EGPL, si occupa di portare avanti la riv. Tramite la guerra di guerriglia.

Nel 2009 il primo ministro indiano ha definito i maoisti “il più grave pericolo alla sicurezza interna del paese” lanciando l’operazione Green Hunt, una vera e propria guerra contro il popolo. Con l’utilizzo di forze paramilitari, il governo per permettere alle multinazionali di sfruttare le risorse, ha raso al suolo interi villaggi, ucciso e stuprato, ha incominciato a usare armi sempre più sofisticate anche con il supporto dell’entità sionista, esperta nella guerra contro il popolo palestinese, con cui sono stati firmati vari accordi militari e di vendita di armi.

Possiamo affermare che la Rivoluzione di Nuova Democrazia è la più grande rivoluzione al mondo in corso. Diretta dal più grande partito rivoluzionario, con un esercito guerrigliero forte di decine di migliaia di combattenti e organizzazioni di massa (sindacati, donne, studenti ecc) forti di milioni di aderenti nelle campagne e nelle città. La vittoria di questa rivoluzione rappresenterebbe un forte colpo per l’imperialismo e una grande speranza per tutti i popoli oppressi e i lavoratori di tutto il mondo.

Ma da quando l’operazione GH si è intensificata omicidi selettivi di rivoluzionari sono stati portati avanti e si è cercato di zittire il movimento democratico nelle grandi città che denuncia l’operazione genocida del governo.

Per questo è nato il Comitato Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare Indiana con comitati nazionali in differenti paesi: Italia, Francia, Stato Spagnolo, Germania, Austria, Olanda, Irlanda, Inghilterra, Finlandia, Norvegia, Svezia, Serbia, Brasile, Cile, Equador, Messico, USA, Canada, Sri Lanka e Tunisia.

L’obiettivo dei comitati è quella di denunciare a livello internazionale la natura fascista e repressiva del governo indiano e dell’operazione GH, di denunciare che l’India non è affatto la “più grande democrazia del mondo” ma la più grande prigione di popoli come dicono i compagni.

Secondariamente il comitato sostiene la strategia della GP in India: in tutti i paesi non vi puo’ essere reale cambiamento delle condizioni di vita delle masse popolari senza la conquista del potere politico e cio’ puo’ avvenire tramite l’organizzazione cosciente del “mare armato delle masse” contro ogni pia illusione elettorale e pacifista. È necessario in altre parole costruire gli strumenti necessari, un partito rivoluzionario, un fronte unito delle classi sociali oppresse, e una forza popolare armata per fronteggiare il nemico altrettanto organizzato. È una contraddizione parlare di “democrazia” quando vi è uno stato di polizia che accusa di terrorismo chi si ribella per i propri diritti, che arresta gli attivisti sinceramente democratici perché criticano il governo e che permettono ad estremisti religiosi di organizzarsi, contro tutto questo la risposta è proprio la Rivoluzione di Nuova Democrazia portata avanti con la strategia della GP di ld.

I singoli comitati nazionali conducono attività diverse e variegate in base alle specifiche condizioni nazionali e alla loro composizione. Si va da assemblee come queste, a manifestazioni davanti le ambasciate indiane (come facciamo qui per GIA) a petizioni di solidarietà firmate da lavoratori e studenti, a scritte sui muri, a grandi manifestazioni di contadini come successo in Brasile. Attività simili sono state fatte anche qui in Tunisia, il movimento contadino di Jemna per bocca di Taher Tahri ha già espresso la solidarietà e anche Ridha Barkati ha fatto lo stesso rinnovando recentemente il suo supporto alla rivoluzione indiana.

Nei prossimi mesi il Comitato condurrà una campagna internazionale per la liberazione di tutti i prigionieri politici indiani (circa 10 milioni) e in particolare di 3 prigionieri simbolici: Saibaba, Ajith e Kobadh Ghandi.;
Il caso di Saibaba è emblematico: è un prof di inglese all’Università di Nuova Delhi. Come prof ha organizzato diversi meeting denunciando le atrocità dell’Operazione Green Hunt dentro e fuori l’università. Per questa ragione è stato arrestato con l’accusa di terrorismo ed è stato anche condannato all’ergastolo! È bene sapere che il prof. G.N. Saibaba è disabile al 90% ed è su una sedia a rotelle.

Tra questi prigionieri politici vi sono anche molti operai metalmeccanici che hann scioperato e sono stati accusati dal governo di appartenere al pci (m) e anche molti studenti che hanno denunciato l’operazione GH come genocida dimostrando che non si tratta affatto di una “lotta antiterrorista”.

La campagna prenderà il nome di “Spring Thunder” e si svolgerà nei paesi sopracitati durante i mesi di aprile e maggio con diverse attività e, dove possibile, si organizzeranno manifestazioni sotto le ambasciate indiane per chiedere l’immediato rilascio dei prigionieri politici indiani. Speriamo che questa assemblea possa gettare le basi per rafforzare questa importante campagna internazionale anche in Tunisia.

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