con la fascista “ciliegina sulla
torta” del taglio ai sussidi per i DISABIILI per 72 MILIARDI!
I dati della proposta di bilancio nazionale di
Trump, “Un documento che dovrebbe sostenere sia il ruolo globale che le
ambizioni domestiche dell’amministrazione” come dice il Sole 24 Ore di ieri 24
maggio, parlano chiaro e sono indirizzate come priorità, manco a dirlo, a “sicurezza
e austerità”:
- “svettano
le spese militari, con un’impennata del 10%, pari a 54 miliardi. Ai quali sommare 2,6 miliardi per “blindare” i
confini, 1,6 destinati alla costruzione del muro con il Messico.”
Che si aggiungono ai “normali” 600 miliardi circa annuali per il sistema militare nel suo
complesso!
“I draconiani tagli riguardano invece programmi sociali e
per i poveri” continua il Sole 24 Ore:
- “Proiettati
su dieci anni raggiungerebbero i 4.500
miliardi e produrrebbero un surplus di bilancio, 16 miliardi nel 2027 … dai
buoni pasto, che perdono 193 miliardi pari a un quarto del totale, alla sanità
per i meno abbienti, Medicaid e altri programmi, dove svaniscono quasi 900 miliardi.
Altri
piani di assistenza sono decurtati di 272 miliardi. I sussidi ai disabili rinunciano a 72 miliardi con più stringenti criteri di ritorno al lavoro. E gli studenti in difficoltà a prestiti per 143 miliardi.”
piani di assistenza sono decurtati di 272 miliardi. I sussidi ai disabili rinunciano a 72 miliardi con più stringenti criteri di ritorno al lavoro. E gli studenti in difficoltà a prestiti per 143 miliardi.”
Dovrebbero fare eccezione, dice
il quotidiano dei padroni, “due iniziative promesse in campagna elettorale: investimenti infrastrutturali da 200
miliardi in dieci anni, che dovrebbero mobilitare mille miliardi di fondi
privati. E 19 miliardi per finanziare permessi di maternità, programma caro alla
figlia e consigliere Ivanka Trump.”
“Dovrebbero”, perché le
previsioni dell’economia americana non sono per niente rosee … e quindi Trump “scommette”:
“La Casa Bianca scommette che le sue riforme delle tasse e la deregulation a venire
sapranno spingere l’espansione al 3%, contro il’1,9% atteso dal congresso e
l’1,8% dalla Federal Reserve nei prossimi anni.”
Se anche i dati non fossero
truccati (e lo sono, visto che il sistema produttivo americano ha ricevuto, ufficialmente,
in questi anni di crisi oltre 4.000 miliardi di dollari freschi, in realtà
molti di più!!!) la previsione di “crescita” è a dir poco “ottimistica”! E il
quotidiano di Confindustria indica pure quali sono i motivi del necessario
pessimismo, invece: “…invecchiamento della popolazione, declino della produttività,
oltre a una storia americana che non ha mai visto espansioni protrattesi oltre
i dieci anni (l’attuale è giunta all’ottavo).”
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